Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato sopra i 72 dollari, mentre il gas riprende quota dopo un primo arretramento e ritorna vicino ai massimi relativi.
Con cautela e senza fretta, il prezzo del petrolio greggio WTI sta riuscendo non solo a mantenersi a distanza di sicurezza dal supporto di 70 dollari, ma anche a spingersi al rialzo verso nuovi target intermedi. Nelle scorse ore, il texano ha infatti superato il livello di resistenza di 72,5 dollari al barile, prima di ritracciare sugli attuali 72 dollari.
Il gas naturale, invece, ha ripreso a ondeggiare in preda alla volatilità: dopo un ribasso che minacciava ampi arretramenti, il gas è infatti riuscito a riavvicinarsi ai 2,6 dollari, non senza alcuni tentativi di rimbalzo.
Precisamente, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI viene scambiato a quota 72,16 dollari al barile, mentre il gas naturale segna 2,592 dollari.
Dopo essersi spinto fin sopra i 72,5 dollari, il petrolio greggio ha ritracciato e si mantiene ora sopra il target di 72 dollari. Questo livello, lo ripetiamo, coincide con il pivot della fascia laterale in cui è immerso il WTI.
La banda di prezzo in questione va infatti dai 70 ai 73,5 dollari al barile, con un punto di attrazione a 72 dollari.
Se il prezzo del petrolio riuscirà a consolidarsi e difendere il supporto, il superamento di questo livello potrebbe segnare un nuovo passo avanti per la materia prima, pronta ad estendersi verso target più ambiziosi a 73 e 73,5 dollari.
Un arretramento sotto i 72 dollari, invece, potrebbe costringere il petrolio greggio WTI a scivolare fino al supporto di 70 dollari al barile. Un break-down oltre questo livello di prezzo potrebbe costringere il texano a ritornare sui minimi relativi a 68,5 dollari.
Per il gas naturale, la spiccata volatilità mostrata ieri non permette di identificare un trend netto e affidabile. Tuttavia, è sufficiente osservare il tentativo di rottura della resistenza a 2,6 dollari per individuare il proseguimento del trend rialzista cominciato a inizio mese.
Sul fronte tecnico, se il gas naturale dovesse riuscire a superare i 2,6 dollari, l’obiettivo principale sarebbe rappresentato dal ritorno ai massimi relativi in area 2,687.
Da qui, potremmo già monitorare eventuali estensioni verso la resistenza di 2,8 dollari, che separa le prospettive rialziste del gas naturale dal target tondo di 3 dollari.
Lo scenario ribassista partirebbe invece da un ulteriore ritracciamento (eventualmente causato dalle ondate di realizzi) verso il supporto di 2,5 dollari e oltre. Un calo oltre questo valore riporterebbe presumibilmente il gas naturale sui minimi dal 15 Giugno a 2,3 dollari e verso l’area di stagnazione che si apre alle spalle del supporto di 2,2 dollari.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.