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Alla scoperta degli indici Ftse Italia e come investire

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Sep 29, 2024, 05:39 GMT+00:00

Alla scoperta degli indici Ftse Italia e come investire per guadagnare sul medio e lungo periodo. Gli strumenti utili per gli investitori al dettaglio

Alla scoperta degli indici Ftse Italia

Investire su Borsa Italiana, diciamoci la verità, non piace a tutti e anche tra gli investitori italiani ci sono quelli che preferiscono guardare alle altre borse europee, se non direttamente agli Stati Uniti d’America.

Ma davvero gli indici Ftse Italia non possono regalare “sorrisi finanziari” agli investitori italiani? Qui il nostro intento è primariamente quello di porci alla scoperta degli indici Ftse Italia e in seconda battuta domandarci quali indici potrebbero restituire ritorni interessanti investendo ora.

Partiamo quindi fornendo indicazioni generali sugli indici Ftse Italia, poi ne presenteremo alcuni dei principali fornendo di ciascuno i dati storici per capire le potenziali prospettive future.

Alla scoperta degli indici Ftse Italia: come funzionano e chi li gestisce

Come suggerisce il nome stesso degli indici italiani, Ftse Italia, essi sono stati creati e vengono gestiti da Ftse Group, che a sua volta fa parte del London Stock Exchange Group (LSEG).

Il legame con Londra è dovuto al fatto che fino a pochi anni fa la Borsa di Milano faceva parte di LSEG, ma che è stata ceduta a Euronext un po’ anche a causa della Brexit.

La serie di indici è stata lanciata nel 2009 a partire dal Ftse Mib, il quale pesa per circa l’80% del mercato azionario di Piazza Affari.

I principali indici Ftse Italia sono 8:

  • Ftse Mib
  • Ftse Italia All-Share
  • Ftse Italia All-Share Capped
  • Ftse Italia Star
  • Ftse Italia Mid Cap
  • Ftse Italia Small Cap
  • Ftse Italia Brands
  • Ftse Italia Growth

Seguono gli indici settoriali industriali (Basic Materials, Consumer Discrectionary…) e super sector (Automobiles and Parts, Banks…).

A cosa servono gli indici Ftse Italia?

Se a gestirli è il Ftse Group, a cosa servono gli indici Ftse Italia invece? Il loro ruolo primario è di funzionare da benchmark delle performance, inoltre possono essere utilizzati dalle società per la creazione di prodotti strutturati, fondi che seguono l’andamento degli indici, exchange-traded fund e derivati.

Ad esempio, un investitore interessato a esporsi genericamente al mercato azionario italiano, anziché comprare le azioni di singole società quotate può acquistare quote di un ETF dedicato agli indici Ftse Italia.

Di ETF Ftse Italia ne parleremo più avanti, adesso continuiamo ad approfondire la conoscenza degli indici Ftse italiani. Per farlo, presenteremo le caratteristiche di alcuni dei principali benchmark legati alle azioni di Borsa Italiana.

Caratteristiche dell’indice Ftse Mib

Andando alla scoperta degli indici Ftse Italia, partiamo dalle caratteristiche dell’incide Ftse Mib e cioè il principale indice della Borsa di Milano.

L’indice Ftse Mib è costituito dalle prime 40 società quotate su Borsa Italiana per capitalizzazione di mercato. I titoli sono ponderati in base al flottante per garantire che solo l’insieme delle opportunità investibili sia incluso negli indici.

I costituenti sono limitati al 15% per evitare un’eccessiva concentrazione. Inoltre, i titoli vengono vagliati per garantire che l’indice sia negoziabile. Nel Ftse Mib le azioni estere sono ammissibili per l’inclusione, sebbene siano escluse le linee secondarie.

L’indice è calcolato sulla base di metodologie di prezzo e metodologie di rendimento totale, sia in tempo reale intra-secondo che a fine giornata (prezzo di chiusura dell’indice).

Conviene investire nell’indice Ftse Mib?

Secondo i dati di performance forniti da Ftse Russell, il ritorno negli ultimi tre anni è stato del 32,2%, mentre negli ultimi cinque anni del 61,2%. Dal 2014, gli anni di maggiore crescita dell’indice sono stati:

  • 2015 (+12,7%);
  • 2017 (+13,6%);
  • 2019 (+28,3%);
  • 2021 (+23%);
  • 2023 (+28%).

Caratteristiche dell’indice Ftse Italia All-Share

L’indice Ftse Italia All-Share si compone dei titoli inclusi nel Ftse Mib, Ftse Italia Mid Cap e Small Cap. Dunque l’indice ingloba circa il 95% della capitalizzazione di Piazza Affari e si può ben dire che sia rappresentativo dell’andamento dell’intero mercato azionario italiano.

L’indice non ha un tetto massimo come negli indici Ftse Mib, Mid Cap e Small Cap, ma eredita i tetti di questi indici. I titoli rappresentati, quindi, sono selezionati e ponderati per garantire che l’indice sia investibile.

Inoltre, le linee secondarie non possono essere incluse e sono presenti titoli stranieri che provengono soltanto dal Ftse Mib.

Conviene investire nell’indice Ftse Italia All-Share?

I dati forniti da Ftse Russell, indicano che negli ultimi tre anni l’indice ha guadagnato il +27,9%, mentre negli ultimi cinque anni ha guadagnato il +57,8%.

Se guardiamo ai guadagni ottenuti annualmente, ecco quali sono stati i migliori dal 2014 a oggi:

  • 2015 (+15,4%);
  • 2017 (+15,5%);
  • 2019 (+27,2%);
  • 2021 (+23,7%);
  • 2023 (+26,3%).

Caratteristiche dell’indice Ftse Italia Brands

L’indice Ftse Italia Brands è un indice legato ai marchi italiani e comprende le società incluse nel Ftse Italia All-Share. Le società che costituiscono l’indice sono 22, tra cui troviamo Brembo, Brunello Cucinelli, Moncler, Aeffe, Elica, De’ Longhi, Fila, Ferrari, Geox, Monnalisa, OVS, Piaggio & C., Pininfarina, Piquadro, Pirelli & C., Technogym, Sanlorenzo, Safilo Group e molti altri.

L’indice ha un tetto massimo per essere conforme agli UCITS, mentre i titoli sono ponderati in base al flottante per garantire che solo l’insieme delle opportunità investibili sia incluso negli indici.

L’indice è calcolato sulla base di metodologie di prezzo e metodologie di rendimento totale, sia in tempo reale intra-secondo che a fine giornata.

Conviene investire nell’indice Ftse Italia Brands?

L’indice Ftse Italia Brands negli ultimi tre anni ha totalizzato un ritorno del +13,4%, mentre a cinque anni il ritorno si è attestato al +53,7%.

Per quanto riguarda gli anni in cui l’indice dei brand italiani ha mostrato le performance migliori, elenchiamo i seguenti (dal 2014 al 2023):

  • 2015 (+31,6%);
  • 2017 (+34,4%);
  • 2019 (+27,8%);
  • 2021 (+43,6%);
  • 2023 (+18,3%).

Come investire negli indici Ftse Italia?

Dopo aver conosciuto le caratteristiche principali di tre indici italiani, vediamo come un investitore al dettaglio può rapidamente investire negli indici Ftse Italia.

Il veicolo più rapido ed economico per investire negli indici italiani resta l’ETF, perché le quote possono essere acquistate da una qualsiasi piattaforma di investimento che ne permette l’acquisto.

Tra le società di investimento che hanno sviluppato ETF legati agli indici FTSE Italia, troviamo Amundi, iShares di BlackRock, Xtrackers, WisdomTree.

Ad esempio, l’Amundi Ftse Mib UCITS ETF Dist è un ETF legato all’indice Ftse Mib che distribuisce il dividendo.

Invece l’iShares Ftse Mib UCITS ETF EUR (Acc) non distribuisce il dividendo, ma lo accumula.

Naturalmente, il fatto che diversi ETF replichino l’andamento dello stesso indice non significa che si comportino alla stessa maniera. Di ciascuno andrà letto il KIID per informarsi bene sulla sua composizione, e anche per scoprire quali sono i costi.

Concludendo

Come appare evidente dalle performance degli indici Ftse Italia sopra presi come riferimento, investire nelle azioni di Borsa Italiana può portare sul lungo periodo a remunerazioni interessanti.

Ovviamente esistono anni negativi. Ad esempio, l’indice Ftse Italia Brands nel 2022 ha ceduto il -15,2%. Sta all’investitore decidere quando entrare, eventualmente al termine di un anno particolarmente negativo.

E poi si potrebbe anche ipotizzare di non investire tutto il capitale in una volta, ma di dividerlo e di investirlo in anni differenti.

Restando in tema di Italia e di ETF, ti suggeriamo di leggere la guida agli ETF sui BTP Italia, come alternativa all’investimento nei Titoli di Stato italiani.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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