ETF e-commerce, quali sono quelli in evidenza e come investire anche in quegli ETF e-commerce dei mercati emergenti e di frontiera.
Dopo il grande boom dell’e-commerce tra il 2020 e il 2021 il settore ha vissuto una fisiologica correzione al ribasso ma, come scrivevamo nel 2022, investire nell’e-commerce è ancora possibile.
Tanti sono i modi di investire nel commercio elettronico, qui ci interessa approfondire gli ETF e-commerce e l’opportunità e il rischio di investire nel commercio elettronico in mercati emergenti come l’India e l’America Latina.
Quando si pensa all’investimento nel commercio elettronico, poi, non bisogna pensare soltanto alle società che hanno un sito web da cui vendono qualcosa e sono quotate in Borsa.
L’e-commerce è in buona parte logistica, con tutto il vasto mondo che gira intorno alla logistica. Ed è anche immobiliare, con i depositi per il transito dei prodotti gestiti dalla logistica, insieme ai magazzini adibiti allo stoccaggio delle merci non ancora vendute.
La crescita dell’e-commerce dal 2024 al 2027 è quantificata in circa il 3% in termini di acquisti al dettaglio fatti online a livello mondiale.
Una crescita di solo il 3% potrebbe deludere, ma in termini monetari significa passare da 6,3 trilioni di dollari a 7,9 in tre anni, secondo Forbes Advisor.
Amazon (AMZN) resta il marketplace più visitato al mondo con 2,8 miliardi di visite annuali e copre il 37,6% delle vendite online.
Segue Aliexpress con 952 milioni di visite, ma in termini di vendite al secondo posto troviamo Walmart (WMT) con il 6,4%. Invece eBay (EBAY) è il terzo e-commerce al mondo più visitato con 872 milioni di accessi, e copre il 3% delle vendite online. Apple (AAPL) sale sul podio delle vendite con il 3,6% a livello globale.
Gli ETF e-commerce sono fondi negoziati in Borsa che legano il loro andamento a un indice appositamente sviluppato per replicare l’andamento di un paniere di società quotate e attive nel commercio elettronico.
Per investire negli ETF e-commerce è sufficiente aprire un account su una piattaforma di trading che ha tra i tracker ETF quelli legati al commercio elettronico. Le piattaforme di brokeraggio più qualificate permettono l’esposizione anche agli ETF e-commerce dei mercati emergenti.
Vediamo ora alcuni di questi ETF legati al commercio elettronico, scoprendo nel dettaglio su quali società investono.
Segue una lista con dettagli esaustivi degli ETF e-commerce dei mercati emergenti più interessanti.
Il fondo ha come obiettivo fornire una esposizione alla crescita dei consumi online nei paesi in via di sviluppo. Qui la classe media è in espansione e gli smartphone rappresentano la via di accesso al mondo di internet e alle sue opportunità.
Il fondo è legato a un indice che include società che operano motori di ricerca, social network, rivenditori online, video online, giochi online, sistemi di pagamento elettronico e viaggi online.
Istituito nel 2018, il fondo EMQQ ha ripreso a crescere dopo la significativa correzione occorsa tra il 2021 e il 2022. Tra i principali titoli inclusi nell’indice troviamo:
Il fondo gestisce 150 milioni di dollari ed è quotato anche su Borsa Italiana.
In India il numero di possessori di uno smartphone aumenta di 7 milioni al mese e, con i suoi 1,4 miliardi di persone, si comprende l’opportunità di crescita che può offrire. Va inoltre aggiunto che tale crescita è considerata solo all’inizio, come riporta HANetf.
Senza dimenticare che la popolazione indiana è giovane rispetto a quella occidentale più anziana. Come noto i paesi dove i giovani sono la maggioranza crescono di più.
Dunque per approfittare dell’età dell’oro digitale dell’India è possibile esporsi alla crescita con l’ETF INQQ acquistandolo anche su Borsa Italiana.
L’indice di benchmark è INQQ The India Internet ESG Screened che, come si evince dal nome, utilizza un “filtro ESG” nella scelta delle società che devono appartenere al paniere.
Nell’indice troviamo le seguenti società:
Il fondo gestisce per ora 5,8 milioni di dollari USA, ma è anche vero che la data di emissione è del 19 luglio 2024. Il ribilanciamento è semestrale, mentre il dividendo viene accumulato e non distribuito a beneficio della crescita di valore dell’ETF.
Quest’altro ETF per investire nell’e-commerce è denominato in dollari USA ed è ad accumulazione del dividendo. Disponibile anche su Borsa Italiana, l’ETF è stato lanciato appena nel novembre 2021 e totalizza 1,4 milioni di asset netti.
L’indice replica il paniere di azioni comprese nel Solactive E-commerce v2 Index e ricomprende le seguenti società dell’e-commerce.
Le azioni rappresentano 11 nazioni, tra cui gli Stati Uniti al primo posto seguito da Cina, Canada e Singapore, quindi Argentina e Giappone.
Passiamo ora a un ETF specializzato nella logistica degli e-commerce.
Il fondo è legato all’indice Solactive Ecommerce Logistics e gestisce 106,5 milioni di USD. Il fondo è stato lanciato a dicembre 2017 e segue la megatendenza della logistica del commercio elettronico che sta mutando il modo in cui viviamo e lavoriamo.
Oltre a investire nel vasto mondo della logistica dell’e-commerce, il fondo persegue una strategia volta alla selezione di azioni le cui società rappresentate soddisfano determinate caratteristiche di sostenibilità sociali e ambientali.
Il fondo investe in società di tutto il mondo che si occupano di stoccaggio dei prodotti venduti online e della loro preparazione, gestione informatica e consegna.
Le 10 principali società incluse nell’indice sono le seguenti:
Il fondo passivo è quotato anche su Borsa Italiana, dove il NAV attuale è di €15,92.
Investire negli ETF e-commerce è adatto a quanti sono esperti di commercio elettronico e sono disposti a prendersi un rischio medio-elevato quando investono il proprio denaro.
Gli ETF dei mercati emergenti e di frontiera sono i più rischiosi, ma anche quelli che sul medio-lungo periodo potrebbero fornire i ricavi più alti.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.