Prezzi Petrolio: La Russia Toglie Margini Ai Sauditi, Prezzi In Deciso Calo

I prezzi del petrolio greggio WTI, quotato in dollari al Nymex, stanno attraversando una fase di arretramento che perdura dal picco toccato il 10 agosto scorso, a quota 84.89. Quando sono le 20:13 di mercoledì 16 agosto, il contratto Future Light Crude Oil con scadenza a settembre viene passato di mano a 79.59 dollari, in calo del -1.72% su base giornaliera. 

Da una prospettiva tecnica non sono evidenti indicazioni di imminente ripartenza del rialzo. Riteniamo pertanto che la correzione in corso sia destinata ad estendere durante la settimana, fino al test dei supporti di breve periodo. I livelli di sostegno al trend rialzista validi fino alla fine di agosto sono concentrati prevalentemente nell’ampia area situata tra 73.90/76.20. In linea teorica, ci potrebbe quindi essere margine per un ulteriore ampliamento della debolezza del 6.50/7.00% rispetto ai valori attuali.

Calo Esportazioni Saudite, Colpa della Russia

Le esportazioni di greggio dell’Arabia Saudita sono scese per il terzo mese consecutivo a giugno, toccando il minimo da settembre 2021, come hanno mostrato mercoledì i dati della Joint Organizations Data Initiative (JODI). I grandi acquirenti asiatici hanno preferito il più economico petrolio russo. Le esportazioni di greggio del regno hanno totalizzato 6.8 milioni di barili al giorno (bpd) a giugno, in calo di circa l’1.8% rispetto ai 6.93 milioni di bpd di maggio. I dati mensili sulle esportazioni vengono forniti da Riyadh e dagli altri membri dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) al JODI, che li pubblica sul proprio sito web.

La produzione di greggio saudita a giugno è rimasta invariata rispetto al mese precedente, attestandosi a 9.96 milioni di bpd, mentre le scorte sono aumentate di 1.45 milioni di barili a 149.69 milioni. Le esportazioni di prodotti petroliferi del Paese sono diminuite di 26.000 bpd rispetto al mese precedente, attestandosi a 1.35 milioni di bpd a giugno. 

Le importazioni indiane di petrolio russo hanno raggiunto un livello record nel mese di giugno, secondo i dati delle navi cisterna forniti da fonti commerciali il mese scorso. Anche le importazioni cinesi di greggio dalla Russia sono salite a un livello record a giugno, secondo i dati del governo, con i raffinatori che hanno continuato ad acquistare l’ESPO russo anche se gli sconti rispetto ai benchmark internazionali si sono ridotti. L’Arabia Saudita questo mese ha dichiarato che estenderà il taglio volontario della produzione di petrolio di 1 milione di bpd per un terzo mese, includendo settembre, aggiungendo che la riduzione potrebbe essere estesa oltre oppure ulteriormente accentuata. 

Quadro Tecnico per il Future Light Crude Oil

Su grafico a scansione intraday, con barre da 30 minuti, possiamo constatare come i valori abbiano sfondato al ribasso in corso di serata un livello di supporto passante per la linea degli 80.50, innescando un primo target ribassista già localizzabile a 78.25/78.35.

Se tale livello non si rivelasse sufficiente a contenere la pressione ribassista, dovremmo spostare l’attenzione sul punto di verifica immediatamente inferiore, sito a 76.25/76.40. Le resistenze che mantengono attiva la pressione ribassista vanno aggiornate a 80.90/81.10 e 82.43/82.62. Entrambe costituiranno luogo di probabile ripartenza del ribasso in caso di recuperi, soprattutto durante la sessione del 17 agosto. Lo scenario ribassista verrebbe accantonato solo con la rottura della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 82.62.

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