Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane in fascia laterale tra i 68 e i 70 dollari al barile, mentre il gas naturale passa di mano in calo verso il supporto di 2,8 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane pressato al ribasso, nonostante un lieve tentativo di ripresa attualmente senza grandi esiti. Il gas naturale, invece, sta soffrendo la pressione di vendita causata dalle ondate di ritracciamenti e si ritrova vicino al supporto di 2,8 dollari.
Per il petrolio greggio WTI, le prospettive rimangono immutate e la banda di prezzo laterale si mantiene tra i 68 e i 72 dollari al barile, salvo sorprese. Il gas naturale, invece, potrebbe proseguire la ribasso fino a un test dei supporti intermedi di 2,8 e 2,75 dollari.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 68,96 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 2,814 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato in territorio ancora ribassista, nonostante i timidi tentativi di ripresa. Per riuscire a spostare gli equilibri di brevissimo termine, il greggio texano dovrà infatti riportarsi quantomeno oltre la resistenza di 70 dollari tondi e, da lì, verso i target intermedi di 71,5 e 72 dollari.
Proprio sul target di 72 dollari al barile si trova il limite superiore della fascia laterale da noi individuata negli ultimi giorni, da 68 a 72 dollari al barile. Su questa banda di prezzo il petrolio greggio potrebbe continuare a slittare senza troppe difficoltà, ma un test del margine superiore potrebbe garantire l’effettiva ripartenza rialzista anche fino all’obiettivo intermedio di 75 dollari al barile.
Alla stessa maniera, però, un calo sotto i 68 dollari aggraverebbe lo scenario ribassista, riportando il prezzo del petrolio WTI sui minimi relativi di inizio Ottobre a 66,6 dollari circa.
Il prezzo del gas naturale aveva superato il target di 2,9 dollari e lasciato intendere di potersi spingere fino al test della resistenza principale e psicologica di 3 dollari tondi.
In queste ultime ore, però, la pressione di vendita sta riportando il prezzo del gas naturale sul supporto di 2,8 dollari, con un calo giornaliero del -1,09%. In caso di effettivo break-out del livello in questione, i supporti successivi vanno individuati a 2,75 e 2,72 dollari.
Non ritengo plausibili ribassi più ampi in questa fase di solidità delle quotazioni, ma se la mia previsione dovesse rivelarsi errata allora il gas naturale potrebbe estendersi anche fino al livello di 2,65 dollari. Un calo di questa natura allontanerebbe le possibilità di un ritorno sui 3 dollari nel breve termine.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.