Sale ancora la domanda di LNG dagli USA, ma per il momento il future sul Gas è in fase di consolidamento. Non si attendono nuove accelerazioni a breve.
I prezzi del gas naturale, quotato in dollari al Nymex, stanno attraversando la quarta seduta consecutiva di arretramento a partire dai massimi toccati lunedì 28 a quota 3.044. I valori hanno raggiunto da poco minimi relativi a 2.757, estendendo complessivamente fino ad un -9.43% la portata del movimento correttivo-ribassista in corso.
Il grafico ad ampia scansione temporale, dove ogni barra rappresenta una settimana di oscillazione dei prezzi, evidenzia come il principale elemento tecnico intervenuto nel corso di questo mese sia stato l’ampio gap rialzista determinato dal passaggio di contratto all’attuale scadenza 12/24.
Il gap si trova a quota 2.560 e costituisce una sorta di “obiettivo naturale” per la fase correttiva in corso. Le resistenze che mantengono attiva la pressione ribassista si trovano, con riferimento alle prossime cinque-dieci giornate, a quota 2.946/982 e quota 3.019/044.
L’intera area compresa fra le resistenze ed il livello di gap costituisce zona di consolidamento, per cui è passibile al suo interno di ripetuti cambi di tendenza. Solo dopo che sarà stata intercettata appieno quota 2.560 sarà possibile attendere nuove indicazioni dai prezzi, per valutare eventuali interventi long. Durante questa fase dell’oscillazione, invece, ogni eventuale riavvicinamento alle resistenze sarà da considerare tecnicamente come occasione di ingresso short.
Cheniere Energy, società energetica internazionale con sede a Huston in Texas, ha alzato le previsioni sugli utili annuali di base dopo che l’aumento della domanda di gas naturale liquefatto ha aiutato la società a battere le stime per il terzo trimestre, come risulta dai dati pubblicati oggi e rilanciati da Reuters.
I prezzi spot del LNG asiatico erano saliti ai massimi da oltre otto mesi lo scorso agosto, con temperature più calde in tutta la regione che avevano aumentato la domanda di energia elettrica per il raffreddamento. All’inizio dell’anno la società aveva dichiarato di avere prospettive più costruttive per il 2024, scommettendo sull’aumento della domanda asiatica.
Cheniere ha esportato 158 carichi di LNG nel trimestre, con un aumento di circa il 4% rispetto all’anno precedente. La società ha anche alzato le previsioni di profitto core rettificato per il 2024, portandole a 6-6.3 miliardi di dollari, rispetto al precedente intervallo di 5.7-6.1 miliardi di dollari. Il progetto Corpus Christi Stage 3 di Cheniere, un impianto di esportazione nel Texas meridionale, è stato completato al 67,8% al 30 settembre. L’amministratore delegato Jack Fusco ha dichiarato che i progressi compiuti nella fase 3 offrono una maggiore visibilità sulle previsioni di produzione della società per il 2025.
Su grafico intraday, a barre di 30 minuti, ci concentriamo sull’individuazione dei riferimenti tecnici che contengono l’oscillazione a uno-due giornate, validi fino all’intera sessione di venerdì 1° novembre.
Consideriamo attivo un obiettivo ribassista a quota 2.644. Sulla strada per tale obiettivo è situata un’area di supporto intermedia compresa fra 2.699/714, da cui potrebbe scattare qualche provvisoria reazione in seno al ribasso atteso.
Le resistenze si trovano a 2.844 e 2.882. Il segnale tecnico è short sfruttando ogni eventuale riavvicinamento alle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 2.814. Lo scenario tecnico verrebbe annullato e rivisto solo in presenza di un’eventuale chiusura su grafico a 30 minuti superiore a quota 2.882.
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