Giovedì il Petrolio WTI scivola, con alcuni elementi ribassisti che stanno prendendo il sopravvento, ma la tempesta Rafael che ha colpito le coste di Cuba e che limiterà la produzione di greggio degli Stati Uniti potrebbe frenare il ribasso.
Il prezzo del Petrolio WTI continua a essere soggetto a pressioni di vendita per il secondo giorno consecutivo. La combinazione di una domanda in contrazione da parte della Cina, il maggiore importatore di greggio al mondo, e il surplus di scorte negli Stati Uniti sta creando uno scenario ribassista per l’Oro nero. L’incertezza cresce anche per le prospettive future, con proiezioni che indicano un possibile scenario di eccesso di offerta per il 2025. Le promesse del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, di intensificare la produzione di petrolio aggiungono ulteriori preoccupazioni sull’andamento dei prezzi a lungo termine.
La Cina, uno dei principali motori della domanda globale di Oro nero, sta mostrando segnali di rallentamento. Le importazioni di greggio cinesi hanno registrato un calo significativo, riflettendo la debolezza dei consumi interni e le difficoltà dell’economia cinese. Un rallentamento della domanda da parte di un consumatore di questa portata esercita una pressione significativa sui prezzi del Petrolio WTI, soprattutto in un periodo in cui i mercati si aspettano un aumento dell’offerta. Questa situazione ha alimentato un forte sentimento ribassista tra gli investitori, poiché l’eccesso di offerta potrebbe amplificarsi nei prossimi mesi.
Le promesse del presidente eletto Donald Trump di ampliare la produzione di petrolio negli Stati Uniti rischiano di alimentare ulteriormente l’offerta globale. La crescita della produzione, insieme alle attuali scorte in aumento, rappresenta una sfida significativa per l’equilibrio del mercato. L’EIA ha recentemente comunicato un incremento settimanale di 2,149 milioni di barili nelle scorte statunitensi, ben oltre le stime che prevedevano un aumento di 1,8 milioni. La crescita delle scorte è stata una sorpresa per il mercato e ha aggravato il clima di preoccupazione, alimentando la pressione al ribasso sul Petrolio WTI.
L’Oro nero potrebbe essere destinato a un ciclo ribassista, dato che Donald Trump è destinato a diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti. Al momento della scrittura il prezzo del Petrolio WTI quota 71,52 $ ed in pieno tentativo di invertire la tendenza LONG delle ultime sedute, manca solamente una chiusura decisa sotto il livello annuale 70,95 $ prima di vedere un forte movimento SHORT che avrà come target di breve/medio termine il livello annuale 67,89 $.
Tuttavia, una chiusura sopra i 71,60 $ comporterebbe un ritorno dei tori, i quali potrebbero ritentare l’assalto dei 72 $, il cui superamento aprirebbe le porte ad un tentativo di raggiungere il livello annuale dei 73,37 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.