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U.S. Treasury. Facebook Libra deve ottenere via libera o non parte

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Sep 11, 2019, 08:58 GMT+00:00

U.S. Treasury. Facebook Libra deve ottenere il via libera delle autorità o non parte. Gli Stati Uniti verso una stretta su tutti i progetti di criptovalute?

Facebook Libra

Una funzionaria dello U.S. Treasury chiarifica qualsiasi dubbio potesse essere ancora in circolazione riguardo la criptovaluta Facebook Libra. Senza una ufficiale autorizzazione delle autorità, Libra coin non vedrà mai la luce. La valuta digitale dovrà prima rispettare tutte le normative previste sull’antiriciclaggio e il finanziamento del terrorismo internazionale, solo a quel punto potrà diventare una realtà.

Questo in sintesi il succo del discorso pronunciato dalla signora Sigal Mandelker a Berna in Svizzera (dove ha sede la Libra Association), durante una tavola rotonda svoltasi presso l’ambasciata USA ieri 10 settembre.

Il discorso dell’alta funzionaria dello U.S. Treasury non riguardava solo Facebook Libra, ma in generale tutte le criptovalute.

“Che si tratti di bitcoin, ethereum, libra, il nostro messaggio è lo stesso per tutte queste aziende: la lotta al riciclaggio di denaro sporco e la lotta al finanziamento del terrorismo deve essere integrata nel vostro progetto fin dall’inizio”.

Bitcoin è un’azienda?

Ciò che strappa più di un sorriso, nelle parole della signora Mandelker e riportate da Reuters, riguardano l’equiparazione di bitcoin e di ethereum ad “aziende” (companies).

Qui c’è purtroppo da evidenziare un enorme incomprensione riguardo il cosa sono bitcoin, ethereum, litecoin. Non sono aziende, dietro bitcoin in particolare non esiste neppure una fondazione che ne possa vantare un qualche tipo di diritto, perché il fondatore è ignoto e non ha mai dato indicazione di fondare un ente no-profit per gestire la criptomoneta.

Ethereum, litecoin, hanno alle spalle una fondazione ma non sono strettamente responsabili di tutto ciò che accade sulle rispettive blockchain, esse si occupano principalmente dello sviluppo del codice.

Verso una stretta sulle criptovalute, per mancanza di conoscenza

Ciò che si può evincere da questa presa di posizione pubblica da parte di un alto funzionario del Tesoro degli Stati Uniti d’America, è che larga maggioranza delle autorità americane vogliono una stretta nei confronti delle criptovalute.

Se una forte regolamentazione verrà applicata, purtroppo, lo si farà senza aver pienamente compreso la natura delle criptovalute.

Incontro tra U.S. Treasury e FINMA

La signora Mandelker ha incontrato il supervisore dei mercati della FINMA, la massima autorità di regolamentazione in ambito finanziario della Svizzera.

Gli Stati Uniti sono preoccupati dal fatto che la Svizzera è diventato un hub principale per i progetti blockchain-based, e nel mese di agosto la FINMA ha concesso le prime licenze bancarie e mobiliari a due società. Inoltre è nato l’hub denominato Crypto Valley.

Il messaggio lasciato alla FINMA dagli USA, per bocca della Mandelker è chiaro e lo si capisce tra le righe di quanto afferma:

“La Svizzera, come molti altri paesi, si è promossa quale hub per le tecnologie finanziarie e per l’innovazione, e quindi ogni paese che si promuove in questo modo, a mio avviso, deve assumersi la responsabilità al massimo livello.”

Potrebbe interessarti: La Cina pronta a lanciare lo yuan digitale contro Libra coin.

Gli USA sono più preoccupati che occupati

La settimana scorsa, un “esperto” consigliava al Senato americano di schedare i bitcoin miner presenti sul suolo del paese.

Nei mesi passati, alcuni parlamentari hanno chiesto a gran voce di vietare le criptovalute sul suolo americano così come ha già fatto la Cina.

Gli USA, insomma, appaiono più preoccupati che occupati a comprendere cosa sono le criptovalute davvero.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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