Il ministro del lavoro Di Maio nei giorni scorsi ha affermato che i mercati vogliono bene all’attuale governo italiano più dell’Unione Europea, i numeri
Il ministro del lavoro Di Maio nei giorni scorsi ha affermato che i mercati vogliono bene all’attuale governo italiano più dell’Unione Europea, i numeri di questa mattina sembrano sconfessare il vicepremier. La Borsa di Milano perde circa il 2% dopo un avvio a -0,88%, il peggior risultato da aprile del 2017. Andati in fumo quindi tutti i guadagni fatti da un anno e mezzo a questa parte.
A pesare è la lettera della UE inviata al governo italiano, in cui si sottolineano le preoccupazioni per il cambio di strategia mostrato dalla nuova manovra finanziaria rispetto a quanto pattuito con l’Unione Europea in precedenza. Ricordiamo che il precedente governo si era impegnato a tenere il deficit sotto l’1,8% per evitare che il rapporto tra Pil e debito pubblico potesse salire.
Lo spread tra i Btp a 10 anni e il Bund tedesco ha superato ancora una volta i 300 punti base, con i Btp a 10 anni che ora rendono il 3,5%. Una notizia che può essere una buona opportunità per chi è alla ricerca di soluzioni sulle quali investire e ottenere interessanti guadagni.
Di contro, l’aumento dello spread Btp-Bund significa che ripagare il debito pubblico ci costa di più.
Lo spread in rialzo spinge verso il basso il valore delle azioni del comparto bancario. Il listino di Piazza Affari vede Banco Bpm perdere il 3,2%, Unicredit cede il 3%, Il Gruppo Intesa scende del 2,8%, Ubi Banca cede il 2,5%.
Non ci sono molte indicazioni che provengono dal fronte macro economico. Per oggi si segnala l’inizio di alcune conferenze internazionali come il meeting annuale della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale.
Alla convention parteciperanno i banchieri centrali, i ministri delle finanze, accademici e diplomatici, oltre a imprenditori, per discutere di problemi economici globali. Il Convegno durerà una intera settimana e si concluderà domenica 14 ottobre.
In Italia, invece, il premier Conte incontrerà a Palazzo Chigi Michel Barnier, il capo negoziatore UE per la Brexit.
Non bisogna dimenticare la situazione delle borse cinesi, che dopo lo stop per le festività della golden week, oggi riaprono in negativo a causa di molti fattori.
A pesare lo scandalo sui microchip di una azienda cinese che sarebbero serviti per spiare gli utenti americani in possesso di dispositivi elettronici che montavano quel determinato tipo di chip.
Ma il vero problema è lo scontro commerciale USA – Cina, scatenato da Trump.
L’indice Composite di Shanghai cede il 3,72%, mentre la Borsa di Shenzhen perde il 3,83%.
Il tonfo è dovuto anche alla decisione della Banca centrale cinese di tagliare ancora una volta le riserve obbligatorie per gli istituti di credito. Ciò significa che l’economia della Cina non cresce più come una volta, proprio a causa della guerra commerciale. Da aggiungere che il taglio era già stato annunciato, non è quindi una sorpresa.
In calo tutti i principali indici europei dell’area euro ed anche dell’area non euro.
A Parigi il CAC 40 perde lo 0,84%, in Germania perdite generalizzate per tutti gli indici (CDAX, DAX 100 e DAX 30) con valori tra il -0,45% e il -0,94%.
Giù anche l’EUROSTOXX e l’EUROSTOXX 50, rispettivamente: -0,96% e -0,82%.
Le borse europee non inserite nell’area euro non vanno meglio. A Londra il FTSE 100 perde il 0,46% e su questo andamento negativo si muovono anche il FTSE 250 e il FTSE ALL SH. A Zurigo l’indice SMI perde addirittura l’1,04%.
In fine da segnalare il rafforzamento dello dollaro USA sull’euro. La moneta dell’area euro perde il 2,4% in due settimane. Un dato positivo per chi in Italia esporta verso gli USA.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.