PayPal si ritira dal progetto Facebook Libra: troppi gli svantaggi per continuare a sostenere il progetto. Si temono ripercussioni e ritorsioni da parte dei governi?
A quanto pare PayPal sarebbe in procinto di abbandonare la The Libra Association e il progetto della criptovaluta di Facebook. Lo riportano vari quotidiani internazionali, secondo i quali una portavoce di PayPal avrebbe scritto in una mail che la società di pagamenti elettronici ha deciso di rinunciare a un’ulteriore partecipazione. PayPal resterebbe comunque a fianco del progetto ma non si comprende in che modo.
La defezione di PayPal non è la prima, a seguito della dura reazione da parte delle autorità degli Stati Uniti d’America e dell’Unione Europea, molte grandi aziende che avevano aderito con entusiasmo all’iniziativa si sono alquanto raffreddate e meditano di uscire dalla coalizione.
Visa e Mastercard, che nel progetto ci vedevano la possibilità di non essere tagliate fuori da clienti (soprattutto le giovani generazioni) che sempre più scelgono circuiti di pagamento alternativi alle carte per effettuare i loro acquisti e spostamenti di denaro, questi due colossi starebbero riconsiderando la loro posizione.
La mail di Dante Disparte, responsabile della politica e della comunicazione dell’Associazione Libra, suona come un avvertimento alle 1.500 società che sarebbero pronte ad aderire al progetto:
“Ogni organizzazione che ha iniziato questo viaggio dovrà fare la propria valutazione dei rischi e dei vantaggi di essere impegnata in Libra”.
Come dire, se accenti l’avventura sii consapevole che lungo il cammino incontreremo degli ostacoli, ci saranno dei pericoli e potremmo anche farci male. In questo caso a farsi male sarebbe la reputazione delle aziende aderenti e anche le loro casse.
Alcune aziende dovranno stare attente al ritiro delle licenze e delle autorizzazioni. Già perché per processare i pagamenti delle persone, per gestire il denaro dei cittadini, ci vogliono licenze speciali e quelle i governi possono anche ritirarle se si violano le normative.
Alcuni governi potrebbero usare questa arma come deterrente nei confronti di quelle aziende intenzionate ad aderire all’Associazione Libra e al progetto di criptovaluta di Facebook.
Tutto questo polverone e questo gran parlare, ancor prima che la Libra coin sia una realtà. Dov’è Libra coin?
Non esiste Libra coin, è ancora un progetto in fase di sviluppo presso la società Calibra a cui Facebook ha affidato il compito di creare la piattaforma blockchain e il wallet.
Indiscrezioni, supposizioni, previsioni e ipotesi, sono apparse sui media e tutte indicano che Libra coin sarà disponibile a partire dal 2020. Ma va ricordato che mancano meno di 3 mesi al 2020, quindi, quando?
Libra coin potrebbe anche slittare al 2021 o a data da destinarsi, cioè in attesa che i legislatori di mezzo mondo prendano maggiore confidenza con le criptovalute. Oppure, Mark potrebbe anche decidere di riporre nel cassetto – per la seconda volta – la sua ambizione: avere la sua moneta.
I governi sono terrorizzati dall’idea che una società privata possa avere una propria moneta. L’unico potere che davvero gli è rimasto ai governi, è quello di decidere la politica monetaria e di apporre la firma sulle banconote. Togliete anche questo ai governi e non gli resterà più nulla su cui governare.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.