Il presidente della BCE Mario Draghi parla delle criticità dei paesi con forte indebitamento e implicitamente fa riferimento al caso Italia. Ne ha parlato all’European Banking Congress di Francoforte: leggi le sue parole.
Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea (BCE) suona il campanello d’allarme per richiamare l’attenzione sul debito di alcuni paesi europei. Nel suo discorso all’European Banking Congress di Francoforte, il riferimento diretto all’Italia è palese: “La mancanza di consolidamento fiscale nei paesi ad alto debito aumenta la loro vulnerabilità agli shock, che siano auto prodotti, mettendo in forse le regole dell’Unione monetaria, o importati tramite il contagio. Finora, l’aumento degli spread è stato in gran parte limitato al primo caso e il contagio è stato limitato”.
L’Italia è ancora una volta avvertita dei rischi quindi, e a farlo è un italiano, il presidente della BCE Mario Draghi.
Come noto negli ultimi anni l’Eurozona è cresciuta dopo gli anni di crisi, ma ora vive un momento di frenata della crescita registrata anche dagli analisti e in particolare dalle statistiche. Una frenata considerata normale e non pericolosa, ma da osservare attentamente alla luce della guerra sui dazi USA – Cina, e alla luce dell’inflazione di base il cui rialzo non è ancora convincente.
La Banca centrale europea per ora conferma lo stop al quantitative easing (QE), con cui in questi anni ha sostenuto le banche di molti stati fornendo la necessaria liquidità. Anche se questa politica, come dimostra il caso della Banca Carige, non sempre ha potuto risolvere tutti i problemi.
Lo scenario economico mondiale presenta varie criticità, che prese da sole potrebbero non destare preoccupazioni ma nell’insieme sì. Si pensi alla crisi in Argentina, alla crisi della lira turca, giusto per fare qualche esempio. In una epoca in cui le economie, forse più che interconnesse, sono sempre più fuse tra loro, il disagio dell’una si ripercuote sull’altra inevitabilmente.
La BCE monitora lo scenario internazionale e seppure per ora conferma l’uscita dal QE programmata per fine dicembre 2018, in qualche modo si riserva di rivedere la sua decisione alla luce delle nuove previsioni che si renderanno disponibili proprio il prossimo dicembre.
Durante la registrazione del programma televisivo Nemo di Raidue, il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini ha così commentato le parole di Mario Draghi:
“Draghi si è impegnato per l’Italia, gli italiani e i loro risparmi. Burocrate? Ce ne sono di peggiori. Lui ha fatto il suo”.
I fondi dell’Eurobudget su cui vige un accordo tra Parigi e Berlino, saranno distribuiti solo ai paesi UE che rispettano le regole dell’Unione Europea, comprese quelle di bilancio.
A riferirlo il quotidiano online tedesco Spiegel che ha potuto visionare il documento di due pagine contenente il testo dell’intesa. Lo stesso Spiegel scrive che l’Italia e tutti quei paesi che non rispettano le regole non potranno attingere all’Eurobudget.
Intanto continuano sul lato interno le pressioni sul governo da parte delle forze politiche all’opposizione, la cui finalità è far cadere anticipatamente l’accordo giallo-verde.
In questi giorni è Silvio Berlusconi di Forza Italia a esercitare la sua influenza politica sull’ex alleato Salvini: “Sono ogni giorno più convinto che l’anomalia del Governo giallo-verde non possa durare a lungo. Le loro contraddizioni in ogni campo cominciano ad esplodere insanabili, preso verrà il momento in cui il centrodestra avrà di nuovo la possibilità di guidare l’Italia in modo coerente con il programma votato dai nostri elettori”.
Queste le parole di Berlusconi, alle quali replica Salvini che ai microfoni dei giornalisti riferisce: “Con Berlusconi abbiamo bevuto un caffè, io zuccherato. Berlusconi abita a 30 metri da casa mia a Roma, per cui ogni tanto si beve un caffé e ci si saluta”.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.