Unione Europea, Austria e Olanda rispondono duramente alla lettera del governo italiano che di fatto non modifica la manovra economica 2019, come tutti speravano. Leggi le repliche di Di Maio e di Salvini.
L’Unione Europea, ma non solo, controbatte immediatamente alla lettera di risposta inviata dal governo italiano il 13 novembre.
Interviene il vicepresidente della Commissione UE Valdis Dombrovskis il quale afferma che “i piani del Governo italiano sono controproducenti per l’economia italiana stessa.” Dombrovskis fa notare che i tassi d’interesse sul debito sovrano sono una volta e mezza più alti di un anno fa.
Nei fatti lo spread Btp-Bund di oggi 15 novembre è a 315.5 punti base alle ore 10.49, ma alle ore 9.00 era a 307 punti base.
Il FTSE MIB è sotto i 19 mila punti base: l’indice dei maggiori titoli della Borsa di Milano cede lo 0,6% al momento.
Dai Paesi Bassi interviene il ministro delle finanze olandese Wopke Hoekstra, il quale invia una sua lettera alla Commissione UE che ha per oggetto la manovra economica italiana.
Il ministro Hoekstra afferma che la lettera dell’Italia è “poco sorprendente ma molto deludente”. Questi considera le finanze pubbliche italiane sbilanciate e i piani del governo non diretti verso la crescita economica che ci si attende. Non usa mezzi termini il ministro delle finanze dei Paesi Bassi: “Questo budget è una violazione del Patto di stabilità e crescita. Sono profondamente preoccupato”.
Il ministro delle finanze austriaco Hartwig Loeger arriva a considerare il popolo italiano ostaggio del suo stesso governo populista. Il ministro avverte che insisterà molto affinché le regole comuni siano rispettate e che è pronta a sostenere la procedura di infrazione per deficit eccessivo contro l’Italia. L’unica strada possibile per il ministro Loeger è il compromesso con la Commissione UE.
“La norma su ‘quota 100’ e reddito di cittadinanza ce l’ho già pronta”, questa la risposta sintetica del ministro del lavoro e vicepremier Di Maio. La norma sarà inserita in un decreto appena il Parlamento avrà approvato la legge di bilancio.
I due cardini del patto di governo giallo-verde entreranno in vigore come promesso a febbraio e a marzo, afferma Di Maio.
E rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle prese di posizione dell’Olanda e dell’Austria, risponde sbrigativamente: “Sono tre mesi che la invocano…”.
“Ci sono dei grafomani a Bruxelles che ci scrivono letterine e noi educatamente rispondiamo, ma non ci muoviamo di un millimetro.” Questa la risposta secca e decisa del ministro dell’interno e vicepremier Matteo Salvini, che considera l’Unione Europea in torto perché nei trattati è sancita la garanzia della piena occupazione e diritti sociali per tutti: “Ma se non ci fa spendere come li garantiamo?”
Al netto delle parole forti, il Consiglio dei ministri riunitosi il 14 novembre ha aggiornato il Documento programmatico di bilancio (Dpb), modificando le modalità di esecuzione del reddito di cittadinanza e quota 100. I due pilastri portanti della manovra sono ora introdotti senza efficacia immediata e rinviati a una legge collegata.
La quota 100 dovrebbe servire a “favorire il ricambio generazionale nel mercato” del lavoro, inoltre dal 2019 verrà istituito un fondo di garanzia per finanziare nuove forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di giovani lavoratori.
Lo scopo del reddito di cittadinanza, si legge sempre nella nuova bozza, è volto a creare un clima di inclusione sociale nel paese e di contrasto alla povertà, favorendo progetti che promuovano l’inclusione nel mondo del lavoro di soggetti a rischio emarginazione.
Entro il 23 novembre prossimo giungerà al governo italiano la risposta formale e definitiva sulla manovra economica 2019. Date le premesse, la strada che conduce all’apertura di una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia è già intrapresa.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.