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IPO Saudi Aramco. Raccolti 25,6 miliardi di dollari. IPO più grande di sempre

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Dec 5, 2019, 21:02 GMT+00:00

Conclusa la IPO Saudi Aramco. Sono stati raccolti 25,6 miliardi di dollari. Si tratta della IPO più grande di sempre, Alibaba nel 2014 si fermava a 25 miliardi.

Saudi Aramco petrolio

La società petrolifera Saudi Aramco, di proprietà dell’Arabia Saudita, ha chiuso l’offerta pubblica di collocamento delle sue azioni a una cifra record, raccogliendo 25,6 miliardi di dollari. Lo riferiscono fonti contattate da Afp.

La sola parte dedicata agli istituzionali, aveva raggiunto una domanda pari a tre volte le azioni offerte, con ordini per 5,9 milioni di azioni e 189,04 miliardi di riyal.

Le contrattazioni partiranno il prossimo 12 dicembre presso la Borsa Tawadul di Riad, al prezzo di 8,53 USD o 32 riyal. Il valore della singola azione è il più alto nella forchetta inizialmente stabilita.

Si tratta della IPO più grande di sempre, battendo la IPO del gruppo cinese Alibaba che nel 2014 aveva avviato una IPO per quotarsi alla Borsa di New York. In totale raccolse 25 miliardi di dollari.

Saudi Aramco, entra in Borsa con il valore societario più alto, infatti, vale 1,7 trilioni di dollari, mentre gli altri giganti del “club dei trilioni” si fermano un po’ prima: Apple (1,2 trilioni di dollari); Microsoft e Alibaba (1,1 trilioni di dollari).

Tuttavia gli 1,7 trilioni sono meno di quanto desiderava il principe ereditario Mohammed bin Salman, che sperava in 2 trilioni di dollari.

Chi sono gli investitori di Saudi Aramco?

Secondo AFP, gli investitori sono principalmente sauditi, dal momento che gli investitori di Londra e di New York sono rimasti a guardare, a causa di una mancanza di trasparenza rilevata nell’operazione finanziaria, ma anche nella governance.

Inoltre ci sono timori sulla capacità di Saudi Aramco di proteggere i suoi impianti da attacchi terroristici come accaduto alcuni mesi fa.

Per quanto riguarda gli investitori retail, la cui finestra di partecipazione si è chiusa già il 28 novembre scorso, hanno sottoscritto in totale 11,5 miliardi di euro di azioni per un totale di circa 5 milioni di sottoscrittori e circa 1,5 miliardi di azioni vendute. La vendita, anche in questo caso, è andata oltre le aspettative fissate a 1 miliardo di azioni.

Offerte per invogliare l’acquisto di azioni

Secondo AFP, i sauditi sono stati invogliati a comprare le azioni in cambio di offerte di prestiti bancari agevolati, ma anche attraverso pubblicità nazionaliste e retoriche secondo cui comprare azioni Saudi Aramco era un dovere patriottico.

Agli investitori locali, inoltre, sono stati promessi alti dividendi se manterranno le proprie azioni per un certo periodo di tempo. Come noto Saudi Aramco ha già annunciato un dividendo da 75 miliardi di USD per il 2020.

Alcune famiglie facoltose saudite sarebbero addirittura state costrette a investire, come il principe miliardario Al-Waleed bin Talal, che nel 2017 rimase sequestrato nell’hotel Ritz-Carlton di Riyad durante una repressione “anticorruzione”.

Opec. Russia ottiene quanto richiesto. Si sblocca la trattativa

A Vienna è iniziata con notevole ritardo, alle ore 15:00 di oggi, la 177esima conferenza Opec dove si decide del taglio di produzione per il prossimo anno. Probabilmente a influenzare il ritardo l’annuncio dei risultati sulla Ipo Saudi Aramco.

La Russia, che è un partner esterno dell’Opec, ha ottenuto l’esclusione dei condensati dal calcolo della produzione. I condensati non sono greggio, ma un parente stretto. Un privilegio che fino a ora era stato riservato solo ai membri dell’Organizzazione, ma mai a un partner della coalizione Opec Plus.

Incassata questa vittoria, ora le trattative sul taglio della produzione possono proseguire e si va verso una riduzione di 500mila barili di petrolio al giorno.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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