Il FTSE MIB apre i netto calo oggi. A perdere sono tutte le borse europee sull'innalzamento dei tassi di interesse da parte della Fed statunitense. Leggi l'analisi di oggi e gli importanti dati economici in arrivo.
Solo euforia quella che ha registrato ieri mattina il FTSE MIB, maggiore indice di Piazza Affari. Questa mattina l’indice FTSE MIB perde l’1,81% e l’assalto ai 19.000 punti sembra per ora rinviato: l’indice viaggia più o meno intorno ai 18.624 punti. Siamo agli stessi livelli di martedì 18 dicembre, quando al mattino l’indice ha toccato il minimo degli ultimi cinque giorni a quota 18.619 punti.
Per trovare un risultato peggiore dobbiamo tornare al 10 dicembre (18.410), giorni in cui alle incertezze sulla manovra economica italiana si incrociavano i timori internazionali sulla guerra commerciale Cina – USA.
La Fed ha alzato i tassi di interesse sul dollaro USA di un quarto di punto, passando dal 2,25% al 2,50%. La stessa Fed annuncia altri due aumenti dei tassi di interesse nel 2019, che però sono meno di quelli previsti lo scorso settembre.
La notizia ha causato nelle borse europee un effetto di vendita generalizzato:
Anche le borse asiatiche hanno chiuso in ribasso con perdite significative: Tokyo ha ceduto il 2,89%, Taiwan l’1,39%, Shanghai solo lo 0,52%, Seul lo 0,9% e Hong Kong -1,2%. In Australia Sydney ha chiuso a -1,39%.
Da segnalare che i mercati sono in attesa della bilancia delle partite correnti dell’UE, dei dati sull’inflazione italiana e di vari dati economici provenienti dal Regno Unito. In particolare dal Regno Unito si attendono notizie sul tasso bancario della Banca d’Inghilterra, e i dati sulle vendite al dettaglio.
Dagli USA gli investitori sono in attesa di notizie riguardo l’indice Fed di Filadelfia sulla fiducia dei consumatori statunitensi, i dati sulle richieste del sussidio di disoccupazione USA e l’indice principale sul futuro dell’economia americana.
La situazione attuale richiede cautela, la pura analisi dei grafici, senza essere associata alle notizie politiche ed economiche, possono risultare sterili.
Incassato il sì dalla Commissione europea, ora l’Italia deve non solo incassare l’approvazione del Parlamento – che i numeri danno per scontata – , ma deve essere “approvata dai fatti”.
Significa che solo nella sua applicazione potremo vederne gli effetti, positivi o negativi.
Se si leggono le notizie di questi giorni su come l’Italia ha ottenuto il sì alla legge di bilancio 2019, si scopre con stupore che dal 2020 tornerà a salire l’IVA, che nel 2021 raggiungerà il 26,5%, mentre l’aliquota ridotta passerà dal 10% al 13%. Ma, sulle clausole di salvaguardia, vogliamo sperare che le parole del ministro del lavoro l’on. Luigi Di Maio siano più che un auspicio. Questi ha infatti affermato che l’IVA non salirà nemmeno in futuro.
Con queste premesse, cosa faranno gli investitori? Scommetteranno sull’Italia? Lo spread, che per ora resta a livelli accettabili, potrebbe riprendere la sua corsa verso l’alto.
Meglio fare una analisi sul FTSE MIB di lungo respiro e non di brevissimo respiro, in particolare per i piccoli risparmiatori che non operano nei mercati con strategie giornaliere.
Per questi ultimi gli investimenti migliori, in questo momento, potrebbero essere quelli che tutelano il capitale, tra cui l’investimento sui nuovi buoni fruttiferi postali, oppure investendo nei buoni del tesoro poliennali Btp garantiti dallo Stato.
L’investimento nei mercati azionari meglio lasciarlo a chi ha alte competenze in materia.
Rapido aggiornamento sul BTP Italia / Bund a 10 anni, il differenziale è sceso a 254,5 punti base, dopo un avvio a quota 259 punti base.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.