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Fitch potrebbe declassare il debito pubblico dell’Italia: quali i rischi?

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Oct 11, 2018, 09:31 GMT+00:00

Una analisi sulle conseguenze del potenziale declassamento del debito pubblico italiano da parte delle agenzie di rating. Fitch ha già espresso le sue preoccupazioni sulla manovra finanziaria. Cosa implicherebbe per gli italiani?

debito pubblico

Mentre nella serata di ieri 10 ottobre a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte riceveva i vertici delle società partecipate per una cabina di regia sugli investimenti, l’agenzia di rating Fitch pubblicava una nota per nulla favorevole al governo italiano. L’agenzia di rating vede nella manovra finanziaria rischi considerevoli per i target che si è posta, in particolare prevede un peggioramento della situazione a partire dal 2019.

Per ora il rating dell’Italia resta BBB, cioè prossimo al cosiddetto “livello spazzatura”. Un eventuale ulteriore declassamento del rating sovrano porrebbe l’Italia in una seria situazione di approvvigionamento di fondi per finanziare il debito e le opere industriali pubbliche e private.

Fitch prevede che il rapporto deficiti / Pil nel 2020 non sarà del 2,1% come scritto nella Nota di aggiornamento al Def, ma sarà del 2,6%.

Vogliamo ora approfondire l’argomento e comprendere quali rischi correrebbe l’Italia in caso di declassamento del debito pubblico.

Rating Italia: i rischi dal declassamento del debito pubblico

Le tre grandi agenzie di rating sono Fitch, Standard&Poor’s e Moody’s, il potere acquisito nei decenni di attività gli fornisce una forte influenza sulle decisioni degli investitori internazionali.

Al momento le prime due agenzie ci assegnano un rating BBB e la terza un rating Baa2. Una valutazione che è vicinissima al giudizio di spazzatura del nostro debito pubblico.

Cosa cambierebbe per l’Italia se le agenzie dovessero ulteriormente declassare il rating dell’Italia?

Le obbligazioni pubbliche italiane non potrebbero più essere acquistate dai grandi fondi di investimento stranieri e dalla maggior parte degli investitori istituzionali internazionali. L’Italia si ritroverebbe sola con le sue risorse economiche ad affrontare qualsiasi evento.

Nella pratica molti servizi pubblici come quello sanitario potrebbero ritrovarsi con scarsi fondi per mandare avanti gli ospedali, pagare gli stipendi pubblici e le pensioni.

Questo scenario che può sembrare apocalittico, in realtà è già stato vissuto dalla Grecia.

Le agenzie attendono il varo della manovra

Per ora la nota emessa dalla Fitch è solo una esortazione, un timore basato su un documento di economia e finanza non ancora definito e che dovrà poi passare per l’approvazione della Camera e del Senato. Certamente suona come un ulteriore avvertimento che si aggiunge a quelli già ricevuti dall’Europa e dal Fondo Monetario Internazionale.

Le agenzie attendono i dettagli della politica di bilancio e la messa in pratica delle misure prima di esprimere una valutazione sul rating sovrano.

Gli esami di ottobre del debito italiano

Questo mese di ottobre è ricco di esami per l’Italia. Si comincia il 15 ottobre con la trasmissione del progetto di bilancio alla Commissione europea. Il 20 ottobre il progetto approderà al Parlamento italiano per essere presentato.

Ancora il 26 di ottobre l’agenzia di rating Standard&Poor’s emetterà il proprio giudizio sul rating italiano; per ultima si pronuncerà Moody’s il 31 ottobre.

Perché questa manovra finanziaria non piace a nessuno?

L’ultima bocciatura a una parte della manovra arriva dal presidente dell’INPS Boeri durante l’audizione alla Commissione Lavoro di questa mattina 11 ottobre, questi avverte che con la riforma pensionistica quota 100 il debito italiano crescerà di 100 miliardi che graveranno sulle generazioni future.

Anche il taglio alle cosiddette pensioni d’oro non avrà l’efficacia sperata, perché il risparmio sarebbe inferiore a 150 milioni di euro e riguarderebbe una platea di soli 30 mila pensionati.

Il problema che tutti evidenziano sono appunto le coperture finanziarie di questa manovra e i benefici che essa produrrà nell’economia italiana.

Secondo i vari attori nazionali e internazionali (tecnici del MEF, INPS, UE, FMI, agenzie di rating, ecc.) la manovra economica messa in campo così come è comporta rischi fiscali per il sistema paese.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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