Facebook Libra. Dopo l'addio di PayPal, lasciano anche Mastercard, Visa, eBay, Stripe. Libra coin sempre più sola, partirà?
Facebook Libra è un progetto ora più solo. Dopo PayPal, anche Mastercard, Visa, eBay e Stripe decidono per il passo indietro rispetto all’Associazione Libra. Anche Mercado Pago, il marketplace latinoamericano dice ciao a Libra coin, la stablecoin che Facebook voleva trasformare nella “moneta unica” dell’era digitale.
La maggior parte di queste aziende hanno confermato che lasceranno o non entreranno a far parte dell’associazione come in un primo momento avevano annunciato.
Mastercard lo ha scritto in un comunicato, riferendo che il circuito di pagamenti con carte non diventerà un membro della Libra Association per ora. Tuttavia Matercard non afferma di rinnegare totalmente Libra, ma di continuare a seguirne l’evoluzione.
Insomma, la decisione è chiara: fino a che le autorità di governo degli USA e dell’Unione europea, o altri paesi continueranno a ostacolare la nascita di Libra coin, queste grandi multinazionali non hanno alcuna intenzione di inimicarsi le autorità governative o di “sporcarsi la reputazione”.
Stripe, un processore di pagamenti orientato alle aziende e concorrente rispetto a PayPal, e che pure aveva dato il suo supporto iniziale a Libra, fa un passo indietro mantenendo mezza porta aperta.
Stripe nel 2014 aveva scelto di supportare bitcoin, favorendo quindi i suoi clienti nell’uso di questa moneta elettronica sulle rispettive piattaforme di e-commerce. Anche in quel caso c’è stata una inversione di rotta, avvenuta a gennaio del 2018. In quel caso il motivo della sospensione fu giustificato per lo scarso uso di bitcoin come mezzo di pagamento di beni e servizi, perché visto più come riserva di valore.
Se le multinazionali dell’ecommerce e i grandi circuiti e processori di pagamento tradizionali scappano, le crypto venture capital e le aziende sorte grazie alla proliferazione delle criptovalute, restano.
Confermano la loro permanenza, quindi, Kiva, Mercy Corps, Andressen Horowitz, Xapo.
I governi hanno paura di una moneta digitale – supportata da qualsiasi tipo di tecnologia – che possa essere istituita da una o più società private senza il loro strettissimo controllo.
Sono i governi a battere moneta attraverso la politica monetaria decisa presso le rispettive banche centrali. Nessun governo permetterà mai a una multinazionale di crearsi la sua moneta personale.
Forse un token di sconto potrebbe avere più successo ed essere accettato senza alcun problema dalle autorità di regolamentazione, ma purché sia solo un token di sconto.
Manca una approfondita conoscenza da parte dei legislatori e da parte delle autorità di regolamentazione, che spesso si pronunciano dimostrando di non conoscere le basi.
Lbra coin sembra destinata a fallire prima di iniziare, ma la verità è che serve tempo. La cultura crypto non si è ancora ben diffusa, ma è questione di tempo.
Non sarà possibile contrastare per sempre una realtà economica di fatto e che le criptovalute stanno creando.
Ma quanto sta accadendo con Facebook Libra ci fa anche comprendere una cosa, che una vera criptovaluta non è e non può essere gestita da nessuno. Le criptovalute non sono censurabili proprio perché nessuna entità, sia essa una persona, una azienda o un governo, le gestiscono.
Satoshi Nakamoto probabilmente lo aveva capito già prima di rendere pubblico il codice di Bitcoin.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.