Ethereum (ETH) supererà il bitcoin (BTC) in termini di market cap, secondo il nuovo report di Bllomberg. BTC tuttavia non è morto.
Ethereum (ETH) è sulla strada per superare la capitalizzazione di mercato del bitcoin. Questa è la notizia più interessante che fornisce Bloomberg nel suo mensile ‘Bloomberg Crypto Outlook’, una sintesi del mercato delle criptovalute visto dal punto di vista dei loro analisti, che tiene conto dell’andamento dell’indice Bloomberg Galaxy Crypto Index (BGCI).
Una informazione per gli investitori che potrebbe lasciare perplessi i più, poiché bitcoin (BTC) è considerato dalla gran parte degli analisti del settore come il punto di riferimento a cui si guarda nel comparto delle criptovalute.
Tuttavia gli analisti di Bloomberg credono che la piattaforma Ethereum sia una classe di attività su cui diversificare perché ether “sta guadagnando quote di mercato rispetto al bitcoin”.
Per Bloomberg, l’Ethereum Network si avvantaggia dei maggiori casi d’uso, infatti, fa notare che dei 10 mila progetti presenti su Coinmarketcap.com, una buona parte li ritroviamo su tale piattaforma. Questo fattore la rende “un forte complemento agli attributi più macroscopici di riserva di valore” rispetto al BTC.
Nell’Outlook di giugno, Bloomberg si fa una domanda che rigira al lettore e che è questa: “Bitcoin è diretto verso i 20 mila USD o verso i 100 mila USD?”
Una domanda d’obbligo alla luce di quanto accaduto al mercato delle altcoin nel mese di maggio, il quale ha evidenziato a tutti un elemento essenziale: è bastata la parola di un riccone per sgretolare tutto, indice di un mercato oggettivamente composto ancora da molti “frutti acerbi”.
La risposta di Bloomberg alla domanda cui sopra è: bitcoin è ancora in una fase rialzista. Quindi, al netto dei tanti quotidiani, anche blasonati, che scrivono sempre di una criptovaluta spacciata, così non è e lo dicono anche gli analisti di Bloomberg.
“È più probabile che bitcoin si apprezzi per salire verso la resistenza dei 100.000 USD, piuttosto che mantenersi al di sotto dei 20.000 USD”.
“L’adozione è appena nei primi giorni”, scrive Bloomberg. Cioè, non abbiamo ancora visto nulla. Il rapporto invita, infatti, a riflettere sulla dicotomia tra i bitcoin estratti annualmente (bitcoin mining supply) e la crescita del debito degli USA. A partire dal 2025 la prima scenderà sotto l’1%, mentre il debito dell’economia statunitense proseguirà la sua corsa verso l’alto, spinto anche dagli enormi piani di investimento del presidente Joe Biden.
Infine una seconda informazione interessante che proviene sempre dall’analisi di Bloomberg. Tether, il token USDT, è considerato alla stregua del dollaro digitale.
Di più, proprio il suo essere legato al dollaro (o almeno così dovrebbe essere) fa dire agli analisti che il dollaro resterà la valuta di scambio internazionale principale anche in un mondo maggiormente digitale.
E per quanto riguarda invece la guerra fredda digitale tra USA e Cina, credono che gli Stati Uniti l’abbiano vinta per un fattore molto banale: la Cina non fa che vietare bitcoin e le criptovalute, mentre dagli USA ci si aspetta che le regolamenti per adottarle.
Ecco perché entro il 2021, è probabile che assisteremo alla nascita del primo US Bitcoin ETF.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.