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Donald Trump accusa Cina ed Europa di manipolare la valuta

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jul 4, 2019, 08:03 GMT+00:00

Donald Trump, presidente degli Stati Uniti d'America, accusa Cina ed Europa di manipolare la valuta a svantaggio del paese americano.

Donald Trump

Donald Trump come sempre affida a Twitter i suoi messaggi rivolti alla politica interna ed anche alla politica internazionale, dal suo account Twitter questa volta accusa Cina ed Europa di manipolazione di valuta.

Trump aveva già accusato l’Unione europea di manipolare il rapporto di cambio tra euro e dollaro, a seguito dell’intervento di Mario Draghi a Sinstra.

Come sempre il messaggio del presidente degli USA Trump è diretto, pratico e senza giri di parole:

“Cina e Europa stanno facendo un grande gioco di manipolazione valutaria e pompando soldi nei loro sistemi per competere con gli USA. Dobbiamo metterci allo stesso livello o continueremo a essere gli scemi che stanno seduti dietro e educatamente guardano gli altri paesi proseguire i loro giochi, come hanno fatto per molti anni”.

Pochi giorni fa gli Stati Uniti hanno annunciato possibili nuovi dazi contro l’Europa, che potrebbero scattare a partire dal mese di agosto prossimo.

Potrebbe interessarti: Donald Trump colpisce l’Iran e l’Ayatollah Ali Khamenei.

Trump spinge su intervento della Fed

Trump per ora non trova in Jerome Powell, governatore della U.S. Fed, una spalla che lo supporti nelle sue strategie.

Il Tycoon vorrebbe una nuova politica monetaria, meno cauta, e per questo motivo candida Judy Shelton nel board della Fed. Shelton è ex consulente economica di Trump e attualmente è nel direttorio della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

La Shelton è apertamente contraria alla politica di Powell e più volte si è espressa per una politica monetaria a tassi zero per 1 o addirittura 2 anni.

La signora Shelton è una nostalgica del Gold Standard, a suo dire la possibilità di svalutare le valute nazionali è un vantaggio che lede gli USA.

Leggi anche: la Fed lascia i tassi d’interesse invariati ma ancora per poco.

Il ciclo economico positivo più lungo della storia

Intanto l’economia degli USA si gode il periodo di crescita più lungo della sua storia, pari a 120 mesi consecutivi di crescita. A certificarlo il National Bureau of Economic Research, secondo il quale l’economia a stelle e strisce è cresciuta del 25%. Di pari passo all’impressionante crescita del Pil, il tasso di disoccupazione è calato al 3,6%, che è il più basso dal 1969, tempi in cui le fabbriche sfornavano i primi elettrodomestici ed auto che riempivano per la prima volta i garage degli americani.

L’ultimo record positivo risaliva al periodo marzo 1991 – marzo 2001.

Borsa di New York oggi chiusa

La Borsa di New York oggi resterà chiusa in onore del giorno dell’Indipendenza che negli USA è la festa nazionale principale.

Ieri Wall Street ha chiuso anticipatamente, ma in positivo.

Il Dow Jones ha chiuso a più 0,93% (26.966 punti base), mentre lo S&P500 ha chiuso in rialzo dello 0,77% a quota 2.995,82 a pochi punti dai 3.000. L’indice S&P500 conferma l’andamento positivo dell’ultimo mese con un incremento costante, in particolare dal 26 di giugno.

Anche il Nasdaq 100 chiude in territorio positivo del +0,74% a quota 7.857,69 punti base. In fine da segnalare il risultato positivo dell’indice S&P100 del +0,73% a 1.323,16 punti base.

Trump, a proposito dei dati positivi provenienti dai mercati, ha twittato:

“Il marcato azionario di oggi – (3 luglio, ndr) – è il più alto nella storia del nostro grande Paese! Questa è la 104esima volta dalle elezioni del 2016 che abbiamo raggiunto un nuovo massimo. Congratulazioni USA!”

Venerdì si attende il rapporto ufficiale sull’occupazione americana a giugno.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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