Pubblicita'
Pubblicita'

Coronavirus Europa, Bce crea Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP): 750mld euro

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Mar 19, 2020, 08:28 GMT+00:00

Coronavirus Europa, la Banca Centrale Europea crea il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP). Disponibili 750 miliardi di euro.

Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP)

La Banca Centrale Europea prende atto che la situazione generata dall’Ecovirus richiede un intervento “per salvare l’euro” dalla catastrofe, quindi, dopo riunioni notturne a distanza e attente valutazioni diurne, Christine Lagarde ha annunciato il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP).

Un programma d’acquisto di titoli di stato e bond privati da 750 miliardi di euro, che si aggiungono ai 120 miliardi del Quantitative Easing già annunciato nella precedente occasione di intervento straordinario della Bce. Un intervento però infelice e che aveva causato grave danno all’Italia per la frase pronunciata da Lagarde che, a quanto pare, si sarebbe scusata con il board, ma non con le istituzioni italiane.

Il fondo da 750 miliardi potrebbe essere ampliato se le condizioni lo dovessero rendere necessario scrive la Bce in un comunicato.

Cos’è il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP)

Il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) è un nuovo programma di riacquisto temporaneo di asset destinato al settore dei titoli pubblici e privati, per scongiurare che l’euro e l’intera zona euro possano subire uno choc economico senza precedenti.

I fondi messi a disposizione dal PEPP sono 750 miliardi di euro e saranno distribuiti in tranche di acquisti lungo tutto il 2020. Gli asset acquistabili sono quelli previsti dall’Asset purchase programme (APP).

L’acquisto dei titoli con lo strumento PEPP si baserà su un modello flessibile. Il che significa che non sarà equamente distribuito tra le giurisdizioni e gli asset, ma utilizzato al meglio dove le fluttuazioni del mercato finanziario richiederanno un maggiore intervento di supporto.

Postilla per la Grecia

La Bce nel lungo comunicato che spiega come funziona il programma di riacquisto PEPP, dedica una nota specifica alla Grecia:

“Una deroga ai requisiti di ammissibilità per i titoli emessi dal governo greco sarà concessa per gli acquisti nell’ambito del PEPP”.

Quando terminerà il programma PEPP della Bce?

La Bce terminerà il programma quando giudicherà che l’emergenza generata dal coronavirus Sars-CoV-2 sarà terminata, “ma in ogni caso non prima della fine dell’anno”.

La Bce per tutti i cittadini europei

La Banca centrale precisa anche che svolgerà il suo ruolo di supporto nei confronti di “tutti i cittadini dell’area euro in questo tempo estremamente impegnativo”.

A questo scopo, “la BCE garantirà a tutti i settori dell’economia che potranno beneficiare di condizioni finanziarie agevolate che gli consentiranno di assorbire lo shock. Ciò si applica egualmente a famiglie, imprese, banche e governi.”

E conclude:

“La Bce farà tutto ciò che è necessario fare”.

La risposta dello Spread Btp Italia – Bund a 10 anni

La notizia è arrivata come una boccata d’aria per lo spread tra Btp Italia e Bund tedeschi a 10 anni. Nella giornata di ieri il differenziale aveva sfondato i 300 punti, per poi ripiegare a circa 250 punti base.

Al momento lo spread è a 270.8 punti base, mentre i futures sul FTSE MIB sono in rialzo del +2,10%.

Le Parole di Gentiloni sull’intervento della Bce

Paolo Gentiloni, Commissario UE agli Affari economici, è intervenuto sullo scudo messo a disposizione dalla Banca centrale e dice che esso “è più forte di qualsiasi speculazione”.

Ed a proposito della proposta del premier Giuseppe Conte di istituire un coronabond europeo, fa sapere che tutti i capi di stato dell’Unione Europea e le istituzioni europee ne discutono, perché una cosa è chiara afferma: “a una crisi straordinaria serve una risposta con strumenti straordinari”.

Gentiloni, in qualche modo provando a interpretare le parole infelici di Lagarde, dice che la Bce non può bastare e che il resto lo devono fare le “politiche di bilancio” dei vari Paesi della Ue, perché è chiaro che “non può essere solo la Bce a affrontare questa crisi”.

Del resto lo diceva anche Mario Draghi a più riprese, la Bce fa la sua parte, ma se gli Stati non applicano politiche economiche che li portano fuori dai problemi sistemici, questi tali resteranno, in tempi normali e in tempi di guerra al nuovo coronavirus.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

Pubblicita'