Pubblicita'
Pubblicita'

Coronavirus e petrolio, OPEC+ pensa taglio della produzione

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Feb 5, 2020, 12:43 GMT+00:00

Il coronavirus e il petrolio entrano in stretta correlazione. La Cina importa sempre meno e l'OPEC+ pensa al taglio della produzione.

Petrolio OPEC

La Cina è il primo importatore mondiale di materie prime, tra cui anche il petrolio. La crescente incertezza economica generata dall’epidemia di coronavirus (2019-nCoV) preoccupa moltissimo anche il mercato dell’oro nero, perché la Cina ha già iniziato a importare meno barili di petrolio del solito.

Se la situazione di forte frenata dovesse perdurare a lungo, come pare prefigurarsi all’orizzonte, l’OPEC+ che include anche la Russia potrebbe decidere per un più deciso taglio della produzione giornaliera. Non più i 500 mila barili di greggio ipotizzati inizialmente, bensì un taglio da 800 mila o 1 milione di barili al giorno.

La decisione dell’OPEC+ per invertire la rotta

Con la decisione di tagliare di netto la produzione giornaliera di petrolio, l’OPEC allargato (OPEC+), creerebbe uno shock di offerta che nelle intenzioni dovrebbe invertire la rotta dei prezzi e farli tornare verso l’alto.

Si attende quindi la riunione di emergenza dei ministri dell’OPEC+ a Vienna per capire come si muoverà il mercato della commodity in questo 2020 iniziato con la variabile incognita del coronavirus.

Il prezzo del petrolio in tempo reale

Il prezzo del petrolio greggio (CL) è in salita del +2,45% grazie alla notizia secondo cui l’OPEC+ potrebbe decidere un forte taglio della produzione per compensare il mancato acquisto di petrolio da parte della Cina alle prese con il coronavirus.

Da inizio anno il prezzo del petrolio greggio è crollato vistosamente da 66 USD a 50,795 USD. Il settore petrolifero ha bisogno di correre ai ripari per evitare il tracollo dell’intero comparto.

Un prezzo troppo basso potrebbe arrivare a rendere insostenibile l’estrazione da parte di alcune compagnie, mentre alcuni stati produttori potrebbero avere grandi difficoltà a gestire la loro economia interna.

Il prezzo del Brent segue le notizie positive che giungono dall’OPEC+ e sale del +2,72% a quota 55,52 USD. Da registrare anche in questo caso un crollo verticale da quota 72 USD di inizio anno agli attuali 55,5 dollari.

Il prezzo del petrolio del basket OPEC

Come ogni giorno l’OPEC ha reso noto il prezzo del petrolio del suo basket. Il prezzo del basket OPEC è di 54,66 USD al 4 febbraio, in calo rispetto ai 55,51 USD del giorno precedente.

Il basket OPEC si compone dei prezzi dei petroli dei Paesi che fanno parte dell’Organizzazione. Troviamo quindi: il Saharan Blend (Algeria), Girassol (Angola), Djeno (Congo), Oriente (Ecuador), Zafiro (Guinea Equatoriale), Rabi Light (Gabon), Iran Heavy (Iran), Basra Light (Iraq), Kuwait Export (Kuwait), Es Sider (Libia), Bonny Light (Nigeria), Arab Light (Arabia Saudita), Murban (UAE) e Merey (Venezuela).

Le prospettive di lungo termine per il prezzo del petrolio

L’incertezza causata dal coronavirus ha guastato i piani e fatto perdere molti fondi a chi investe nella materia prima.

Fino a che il coronavirus occuperà le prime pagine dei quotidiani sarà difficile ottenere un ripristino della normalità. Avere il tema sulle prime pagine crea tensioni anche in campo economico e i mercati finanziari nel loro insieme ne risentono.

Prima o poi, però, l’attenzione mediatica sul coronavirus si attenuerà. Improbabile che i media vogliano restare sul caso con questa stessa asfissiante attenzione fino a quando gli scienziati troveranno il vaccino, per ottenere quest’ultimo ci vorrà circa un anno e mezzo.

Per capire le prospettive del 2020 del petrolio, sarà bene attendere che i media orientino i loro interessi verso altri argomenti.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

Pubblicita'