Borsa di Shanghai e Borsa di Shenzhen euforiche sulle notizie positive riguardo la trattativa USA - Cina sui dazi. Chiudono bene anche la Borsa di Tokyo e di Hong Kong. Approfondimento sul Leading indicator giapponese.
Aprono in positivo tutte le borse asiatiche in quest’ultimo lunedì di febbraio, l’indice Composite (SSEC) della Borsa di Shanghai chiude a +5,6% e lo stesso fa la Borsa di Shenzhen che chiude a +5,4% (Dow Jones Shenzhen, DJSZ). Le borse cinesi non toccavano livelli così alti da luglio 2015.
A tirare su il morale degli investitori le notizie positive legate alle trattative USA -Cina sui dazi doganali. L’1 marzo scatterà l’ulteriore proroga di 60 giorni annunciata da Donald Trump, scongiurando l’aumento dei dazi dal 10 al 25% su circa 200 miliardi di dollari di merci prodotti in Cina e importati dagli Stati Uniti d’America.
In positivo anche la Borsa di Tokyo con l’indice Nikkei a +0,48% e sopra i 21.500 punti base (+102,72), un rialzo timido, la borsa nipponica non si lascia influenzare troppo dall’euforia delle cinesi. L’indice Topix fa meglio chiudendo a +0,71% ed a quota 1.620,87 punti base. La prestazione nel complessivo è buona, perché l’indice Nikkei è sui massimi da inizio anno. Lo yen, poi, è stabile sul dollaro a 110,60 yen contro il dollaro e a 125,5 yen contro l’euro.
Quasi piatta la Borsa di Seoul con un timido +0,06%, mentre la Borsa di Taiwan chiude a +0,66% l’ultimo lunedì di febbraio.
La Borsa di Hong Kong chiude in positivo con l’indice Hang Seng a +0,50% e 28.959,3 punti base che sfidano la soglia dei 29 mila senza mai toccarla.
Ed ecco i risultati delle altre borse asiatiche di lunedì 25 febbraio:
Questo invece il risultato della Borsa di Sydney: +0,35%.
Le condizioni economiche in Giappone peggiorano secondo il Leading indicator. Nel mese di dicembre 2018 è a 97,5 punti rispetto ai 97,9 previsti dagli analisti. In netto peggioramento rispetto a novembre quando il superindice segnava 99,1 punti.
Il dato è stato pubblicato dal Cabinet Office del Giappone, che ha reso noto anche i dati sull’indice coincidente: 101,8 punti a dicembre contro i 102,9 punti di novembre 2018.
In fine, l’indice differito (lagging index) è calato a quota 103,3 punti a dicembre, dai 103,9 punti di novembre.
Per quanto riguarda l’accordo USA – Cina sui dazi doganali, la scadenza al primo marzo è rinviata. Trump afferma che ci sono progressi reali con la Cina e conferma che ci sarà un incontro al vertice con il presidente cinese Xi Jinping presso la Casa Bianca d’Inverno di Mar-a-Lago, in Florida (USA).
“Abbiamo fatto progressi su questioni importanti e strutturali come la protezione della proprietà intellettuale, il trasferimento di tecnologie, l’agricoltura, i servizi e i cambi”. L scrive Donald Trump nei suoi tweet quotidiani.
La delegazione cinese conferma i progressi e l’incontro al vertice in Florida.
Ed ecco come reagisce la Borsa di Milano in questo lunedì 25 febbraio.
Al momento della pubblicazione l’indice FTSE MIB è in deciso guadagno del +0,95% a quota 20,545,55 punti base (+192,04).
Calo netto del differenziale tra il titolo di stato italiano BTP a 10 anni e l’omologo tedesco bund. Dopo aver superato i 269 punti base in apertura, l’indice è attualmente a 263,5 punti base.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.