Accordo nella notte tra May e Juncker sulla Brexit. Oggi alla Camera dei Comuni si vota il deal per l'uscita definitiva del Regno Unito dall'Unione Europea.
Il D-day della Brexit è arrivato, oggi martedì 12 marzo la Camera dei Comuni di Westminster è chiamata a dire sì oppure no definitivamente all’Unione Europea.
La scorsa notte, una Theresa May determinata a rispettare il voto del referendum, ha ottenuto a sorpresa da Bruxelles una garanzia legalmente vincolante sulla questione del backstop alla frontiera con l’Irlanda.
La May si ritiene soddisfatta di quanto ottenuto: “Avere una polizza assicurativa per evitare una frontiera fisica in Irlanda è positivo. L’inserimento di modifiche legalmente vincolanti è esattamente ciò che il Parlamento ci aveva chiesto”, dice il Primo ministro britannico che aggiunge: “Il backstop, se mai entrerà in vigore, non può diventare permanente, è solo temporaneo”.
Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, nella conferenza stampa successiva all’incontro a Strasburgo con la May, è molto chiaro su quanto avvenuto nel corso della scorsa notte:
“Presentiamo assicurazioni giuridicamente vincolanti nell’accordo. Il backstop non è una trappola. Questa è una seconda chance. Non ci sarà una terza chance”.
La lunga notte della Brexit ha permesso alle parti di raggiungere un accordo su tre documenti:
Il famoso backstop, non potrà andare oltre il mese di dicembre 2020, nel caso di mancato rispetto dell’accordo sarà nominato un arbitro indipendente a cui spetterà il compito di sbrogliare la matassa.
Nel peggiore degli scenari, cioè con una Camera dei Comuni decisa a rigettare l’accordo con l’Unione Europea, si voterebbe sull’estensione dell’articolo 50 del Trattato europeo, il quale prevede, su decisione del Consiglio europeo, la possibilità di estendere ulteriormente i tempi dell’uscita.
Il potere della cancelliera tedesca Angela Merkel è stato ancora una volta decisivo, lei che forse più di tutti è contraria a una uscita del Regno Unito dalla UE senza un accordo, che aprirebbe scenari turbolenti difficili da dirimere.
La May e il ministro per la Brexit, Stephen Barclay, la scorsa notte hanno incontrato Juncker e il capo negoziatore per la Brexit Michel Barnier per discutere del famoso backstop e di altri punti dell’accordo indigesti ai politici UK.
In particolare c’è l’accordo legale sul backstop, che permetterà all’Irlanda di non trovarsi isolata dal resto dell’UE dopo l’uscita del Regno Unito. In pratica l’Irlanda del Nord resterà nell’unione economica con l’UE, così da evitare il ripristino della frontiera tra Regno Unito e Irlanda, con conseguenze economiche rilevanti per quest’ultimo paese.
La sterlina (GBP) si rafforza rispetto all’euro sulla notizia positiva arrivata da Strasburgo. L’ipotesi di un’uscita con accordo piace ai mercati.
Al momento della stampa la sterlina GBP vale 1,17451 euro.
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Al tempo in cui Internet ha connesso tutte le economie mondiali, il primo segnale positivo sull’accordo raggiunto a Strasburgo viene recepito dalle borse asiatiche. La Borsa di Tokyo chiude con un indice Nikkei in risalita dell’1,79% (21.503,69 punti), positivo anche l’indice Topix che chiude a 1.605,48 punti, in risalita del +1,52%.
Chiude bene anche la Borsa di Seoul a +0,89%.
Ancora positive le borse cinesi, con la Borsa di Shanghai che chiude le contrattazioni guadagnando il +1%; mentre la Borsa di Shenzhen fa ancora meglio, +1,48%.
Positiva anche la Borsa di Taiwan dello 0,91%.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.