Banca Carige naviga in acque ignote, il fondo Blackrock si sfila e molla la nave che cola a picco. Si pensa a un salvataggio di Stato con soldi dei contribuenti.
Il peggiore degli scenari possibili si è materializzato, il fondo Blackrock,a pochi giorni dalla proroga dei termini di presentazione di una proposta vincolante per salvare Banca Carige, ci ripensa come già aveva fatto il fondo Varde.
La BCE aveva prorogato di oltre un mese il termine di presentazione del piano, per dare tempo a Blackrock di concretizzare il miglior piano possibile.
Non è dato sapere perché il fondo americano abbia ritirato la sua proposta, certo è che ora si naviga in mari ignoti come fece Cristoforo Colombo.
I commissari della banca ligure sono adesso al lavoro per creare una coalizione di fondi che insieme possano salvare la banca, sostenuti sempre dal fondo Blackrock.
Intanto, i commissari fanno sapere che la banca regge e che i clienti non hanno fatto la corsa ai prelievi: non ci sono tensioni agli sportelli delle filiali Banca Carige.
Alla notizia che il fondo Blackrock si è ritirato, ha chiarito il commissario Raffaele Lener, dipendenti e clienti hanno reagito positivamente.
I sindacati avevano minacciato le barricate alla notizia (non confermata) che la proposta Blackrock avrebbe previsto 2.000 esuberi.
I sindacati avevano già predisposto un presidio presso la sede della Regione Liguria in via preventiva, per lanciare un segnale chiaro: i sindacati non avrebbero lasciato spazio a una proposta di licenziamenti di massa.
Il sindacato Uilca ha chiesto formalmente alla BCE una ulteriore proroga dei termini, mentre il segretario Uil Carmelo Barbagallo ha riproposto la creazione di un “contenitore”, una sorta di incubatore protettivo in cui inserire le aziende a rischio, così da salvarle dai predatori selvaggi della globalizzazione e rimetterle sul mercato “quando ci sono le condizioni”.
In questo caso bisognerebbe però capire, nel frattempo, chi sostiene economicamente l’azienda in difficoltà protetta dal “contenitore” di Barbagallo? I contribuenti?
Le banche italiane, ancora una volta, probabilmente si aiuteranno da sole.
Un salvataggio di sistema per scongiurare il crollo del sistema bancario italiano.
A parlare di questa ipotesi l’ad di Unicredit Jean Pierr Mustier, che sarebbe pronto a giocare un ruolo, a patto che tutto si svolga “su basi eque e proporzionali”.
Anche Carlo Cimbri, ad di Unipol e che guarda già al 20% delle azioni di Bper, ha affermato: “Mi pare difficile che una banca delle dimensioni e dell’importanza di Bper possa sottrarsi”.
Il presidente del gruppo Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro non commenta, ma va ricordato che già nelle scorse settimane questi si era pronunciato affermando che il gruppo Intesa Sanpaolo aveva già dato, salvando altre banche italiane fallite.
Mentre ancora Blackrock decideva se restare in partita e salvare Banca Carige, il Fondo Interbancario, lunedì scorso, ha dato il via libera all’operazione Blackrock. Inoltre, per il 14 maggio, il Fondo ha convocato l’assemblea delle banche investitrici dello Schema volontario, per convertire in capitale 313,2 milioni di euro su 318,2 milioni di euro dell’obbligazione subordinata comprata a novembre.
Questi fondi, dovevano essere un prestito ponte in attesa dell’aumento di capitale da 400 milioni di euro che non c’è mai stato e che ha costretto la BCE a mettere il gruppo Carige in amministrazione straordinaria a dicembre 2018.
Alla luce del nuovo scenario, il Fondo Interbancario si riunirà anche lunedì 13 maggio per capire cosa fare. La riunione di martedì 14 è comunque confermata.
L’ipotesi salvataggio di Stato, anche se il ministro dell’economia Giovanni Tria e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte vorrebbero evitare, diventa una delle ipotesi da prendere in seria considerazione.
Il viceministro alle Infrastrutture, il genovese Edoardo Rixi, ha detto che “non si può escludere nulla”, quindi neppure la nazionalizzazione di Banca Carige.
Nel caso dovesse occuparsi lo Stato di salvare la banca, non basterebbero i 720 milioni di euro messi sul tavolo dal fondo Blackrock, ma ci vorrebbero 1 miliardo di euro dei contribuenti, per salvare una banca affossata da imprenditori privati.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.