Il Governo italiano si confronta su ecotassa e i fondi che ancora bisogna tagliare alla manovra economica per rientrare nei parametri della Commissione UE. Questa sera vertice di governo straordinario con Conte e Tria.
Ancora alta tensione nel governo giallo-verde, questa sera è previsto un vertice straordinario tra Luigi di Maio, Matteo Salvini, il presidente del consiglio Giuseppe Conte, il ministro dell’economia Giovanni Tria, il ministro per i rapporti con il parlamento Riccardo Fraccaro e i sottosegretari che seguono la manovra in Parlamento.
Ancora una volta è la manovra economica italiana e le richieste della Commissione UE a destabilizzare la fragile intesa tra la Lega e il M5S. Mancano ancora cinque miliardi per rientrare nelle regole europee, questo il messaggio che giunge da Bruxelles dove prosegue ad oltranza il lavoro dei tecnici del MEF e della Commissione economica UE.
Al governo giallo-verde serve un altro passo indietro sul Patto di governo per evitare la procedura di infrazione, e guai seri al sistema economico e sociale italiano nel 2019 come ha ricordato Mario Draghi ieri al Sant’Anna di Pisa.
Bisogna necessariamente togliere ancora qualcosa al reddito di cittadinanza e alla riforma delle pensioni a quota 100, magari accogliendo la riformulazione a quota 104 come proposta giorni fa.
Nessuno dei due schieramenti sembra però essere disposto a fare un passo indietro ulteriore.
Il vicepremier Matteo Salvini non vuole saperne di togliere altri soldi a quota 100. Devono bastare i due miliardi di risparmi già calcolati per il 2019 e null’altro si deve togliere alla riforma delle pensioni.
L’altro vicepremier, Luigi Di Maio, non è disposto, come il primo, a fare altre concessioni sul reddito di cittadinanza e la motivazione dei due è semplice, tagliare ancora significherebbe dire che non si è in grado di mantenere le promesse elettorali.
Aver rivisto il deficit nominale al 2,04% non basta, perché non incide adeguatamente su quello strutturale fa sapere Bruxelles. I tecnici del MEF non sanno dove prendere le risorse per accontentare l’UE se i capisaldi della manovra resteranno questi.
I due schieramenti politici uniti dal Patto di governo, sono in contrasto anche sulla ecotassa voluta dal M5S sulle auto più inquinanti. Questa ecotassa è fortemente osteggiata dalla Lega che di tasse da applicare agli italiani non ne vuol sentir parlare.
La FCA automotive ha già fatto sapere al governo che rimodulerà gli investimenti previsti in precedenza in Italia, se sarà introdotta la ecotassa sui motori più inquinanti. Una presa di decisione che significherà solo meno posti di lavoro in Italia.
Inoltre, a possedere auto più vecchie e inquinanti, sono proprio le fasce economicamente più svantaggiate della società italiana, proprio quelle che si vorrebbe aiutare con il reddito di cittadinanza.
Mentre le anime del governo litigano, la legge di bilancio è come sospesa, intrappolata, presa in ostaggio a meno di 15 giorni dalla fine del 2018. Entro il 31 dicembre bisogna approvare la manovra economica, ma al momento di essa non si conosce ancora con precisione la fisionomia.
Se tutto andrà bene, dopo l’incontro di questa sera, tra martedì e mercoledì sarà presentato un maxiemendamento del governo che permetterà l’avvio in commissione bilancio al Senato di proseguire l’iter di approvazione della legge di bilancio.
Già poco prima dell’estate, quando non si riusciva a formare un governo, è stato pronosticato l’adozione dell’esercizio provvisorio del bilancio, previsto dall’articolo 81 della Costituzione Italiana.
L’esercizio provvisorio, usato per ben 33 volte da quando l’Italia è una Repubblica parlamentare (fonte: Il Sole 24 ore), si può attuare solo con legge e per un periodo non superiore ai quattro mesi.
Durante l’esercizio provvisorio la spesa dello stato è divisa in dodicesimi, significa che ogni mese si può far fronte solo a determinati impegni economici e non a quelli improvvisi.
Una situazione da scongiurare.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.