Prezzi Petrolio Greggio: l’Uragano Negli USA Blocca La Produzione e Sorregge il Rimbalzo

I prezzi del petrolio greggio WTI, quotato in dollari al Nymex, hanno attraversato quest’oggi una sessione di rialzo raggiungendo massimi relativi a 69.81. Mentre sono le 19:43 di giovedì 12 settembre, il contratto Future Light Crude Oil con consegna ottobre ‘24 viene passato di mano a 69.23 dollari, non molto lontano dai massimi di giornata, con un guadagno del +2.85% su base daily.

Il grafico a barre weekly evidenzia come durante la settimana in corso sia stata intercettata un’area dove transitano due supporti di lungo periodo, posizionati per la precisione a 67.71 e 65.65. Nonostante il mercato sia riuscito provvisoriamente a forare entrambi i livelli, raggiungendo minimi relativi a 65.27, il recupero attuale ha ricondotto i valori sopra l’area di supporto, legittimando aspettative di probabile espansione ulteriore del movimento.

Specifichiamo tuttavia che non ci sono indicazioni di ripartenza “definitiva” della tendenza rialzista di lungo periodo, in quanto lo scenario dominante è ancora quello di indebolimento che si sta sviluppando sin dalla primavera dell’anno scorso. Attualmente la resistenza principale di lungo periodo transita non prima di 76.90/77.00. 

Rimbalzo Sorretto dall’Uragano negli USA

Il mercato del greggio è stato sorretto oggi sullo stimolo delle preoccupazioni per l’impatto dell’uragano Francine sulla produzione statunitense, anche se le fosche prospettive per la domanda hanno limitato i guadagni. 

Già mercoledì i prezzi erano restati sostenuti, a causa della chiusura delle piattaforme offshore nel Golfo del Messico proprio per l’arrivo dell’uragano. La chiusura aveva determinato l’interruzione delle operazioni di raffinazione costiera nel sud della Louisiana. “L’uragano Francine ha probabilmente interrotto circa 1,5 milioni di barili di produzione petrolifera statunitense, che secondo le nostre stime ridurrà la produzione di settembre nel Golfo del Messico di circa 50.000 barili al giorno (bpd)”, hanno dichiarato gli analisti di UBS.

Quasi il 39% della produzione di petrolio e quasi la metà di quella di gas naturale nel Golfo del Messico era offline mercoledì, ha dichiarato il regolatore offshore. In totale sono state evacuate 171 piattaforme di produzione e tre impianti di perforazione. “La regione rappresenta circa il 15% della produzione petrolifera degli Stati Uniti, e qualsiasi interruzione della produzione potrebbe comprimere le forniture nel breve termine”, ha dichiarato Priyanka Sachdeva, analista di mercato senior presso Phillip Nova, un brokeraggio con sede a Singapore.

Ma, con la tempesta destinata a dissiparsi ormai a breve, l’attenzione del mercato petrolifero sta iniziando a concentrarsi adesso sulle preoccupazioni per la diminuzione della domanda.

Quadro Tecnico fino a Venerdì 13 Settembre 

il grafico a barre da 30 minuti ci aiuta a localizzare i riferimenti tecnici Che utilizzeremo in particolare Durante la sessione di domani 13 settembre si tratta del supporto di quota 68.38/52 e di quello successivo posto a 67.15/30 entrambi i livelli costituiranno tra stanotte e l’intera sessione di venerdì punti di probabile reazione in caso di arretramenti il contesto vede il mercato orientato al raggiungimento di un obiettivo a 72.32/35 virtualmente alla portata dei prezzi entro lunedì prossimo 16 settembre sulla strada per tale obiettivo è situato un primo target intermedio 71.26/28 il segnale tecnico è long sfruttando ogni eventuale riavvicinamento e supporti lo scenario dovrà essere rivisto solo in caso di violazione del supporto principale mediante almeno una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 67.15

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