Azionario USA in reazione nell'ultima sessione di ottobre, ma la debolezza di fondo potrebbe non essere terminata. Occhio a CloudFlare, NIO e Xpeng.
Mentre sono le 19:45 di martedì 31 ottobre, giungono indicazioni timidamente incoraggianti dai mercati azionari USA, con l’indice NASDAQ 100 che sta guadagnando il +0.43% e l’S&P500 in territorio positivo del +0.58%. Le oscillazioni ribassiste che si sono misurate nelle ultime settimane potrebbero tuttavia non essere ancora concluse.
In questo contesto abbiamo selezionato tre titoli del mercato USA che, a nostro avviso, forniscono in questa fase indicazione tecniche di rilievo per quanto riguarda almeno le prossime 5-10 sedute.
Cominciamo dal titolo NIO, che evidenzia una fase ribassista ininterrotta sin dai massimi toccati lo scorso luglio a 16.18. I valori si sono portati proprio quest’oggi sui 7.18 e non hanno ancora generato indicazioni sufficientemente chiare di esaurimento della debolezza.
Per il momento dobbiamo considerare ancora attiva la tendenza ribassista, orientata alle proiezioni di quota 6.53 e 5.59. Le resistenze per le prossime 1-2 settimane sono poste a 7.93/8.00 e 8.65/8.80, punti di probabile ripiegamento in caso di recuperi. Solo il superamento consolidato degli 8.80 potrebbe consentirci di rivedere lo scenario, individuando eventuali obiettivi di recupero.
Passiamo al titolo XPeng. Anche in questo caso siamo di fronte ad un tema in avanzata fase di correzione. Nel caso specifico, la debolezza su XPeng è cominciata dopo il raggiungimento di massimi a luglio a 23.62, ed è proseguita fino ai 13.22 registrati appena la scorsa settimana.
Il grafico evidenzia la necessità di aggiornare i livelli di supporto per le prossime 5-10 giornate, durante le quali potrebbero prodursi degli aumenti di volatilità. I nuovi supporti si trovano a 13.92/14.24 e 12.63/12.88, luoghi di probabile reazione in caso di arretramenti. Le proiezioni forniscono obiettivi a 16.88 e 18.54, dopodiché sarà necessario attendere indicazioni prima di aggiornare di nuovo lo scenario.
Concludiamo con il titolo Cloudflare. Anche in quest’ultimo caso, gli ultimi massimi di rilievo sono stati raggiunti a luglio di quest’anno, in linea con le tempistiche dei principali indici americani. Cloudflare ha corretto per la precisione il 28.21% in tre mesi, passando da 76.07 fino ai 54.61 dollari della scorsa settimana.
Non sono evidenti, da una prospettiva tecnica, indicazioni di ripartenza imminente del rialzo. I prezzi dal 25 ottobre stanno consolidando la rottura ribassista del vecchio supporto di quota 56.00 e, sebbene siano probabili dei provvisori recuperi, riteniamo che tali recuperi andrebbero considerati occasioni di vendita. Le nuove resistenze di quota 58.34/82 e 62.08/62.78 sono altrettanti luoghi di potenziale ripartenza del ribasso. Le proiezioni considerano attivo un obiettivo principale a 47.40, da raggiungere passando per un primo target intermedio al 51.24. Lo scenario andrebbe rivisto solo dopo un’eventuale chiusura daily superiore a 62.78.
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