Il prezzo dell'Oro ha attirato altri compratori, confermando la ripresa di giovedì dal minimo di due settimane. I trader, tuttavia, sembrano riluttanti a piazzare grosse scommesse direzionali.
Il prezzo dell’Oro è sottoposto a una rinnovata pressione di acquisto nell’ultimo giorno della settimana, iniziando a consolidare l’ultimo movimento rialzista di giovedì che ha visto una chiusura di poco sopra l’1%. Il dollaro americano ha riacquistato slancio positivo dopo il calo di mercoledì, guidato dai dati economici statunitensi. Questo ha portato il dollaro USA a raggiungere un picco di quasi due mesi, sostenuto dalle prospettive aggressive della Federal Reserve e dalla buona ripresa dei rendimenti obbligazionari USA. Inoltre, alcuni riposizionamenti commerciali in vista dei dati sull’inflazione statunitense hanno fornito un’ulteriore spinta al dollaro, indebolendo fino a mercoledì il metallo giallo.
Gli investitori stanno ancora scontando una maggiore possibilità che la FED inizi il suo ciclo di taglio dei tassi a settembre, tra segnali di allentamento delle pressioni inflazionistiche e un rallentamento dello slancio economico. Questo, insieme alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e alla protratta guerra tra Russia e Ucraina, agisce come un vento favorevole per il prezzo dell’Oro, considerato un bene rifugio.
I dati macroeconomici statunitensi più deboli pubblicati giovedì hanno sollevato le scommesse per un imminente inizio del ciclo di taglio dei tassi della Federal Reserve quest’anno, innescando un rally al prezzo dell’Oro. La crescita reale del PIL degli Stati Uniti per il primo trimestre è stata rivista al rialzo al ritmo annualizzato dell’1,4%, sebbene abbia segnato l’aumento più lento dalla primavera del 2022 e abbia confermato un forte rallentamento rispetto al 3,4% del trimestre precedente.
Gli Stati Uniti hanno anche pubblicato il dato degli ordini di beni durevoli che sono aumentati dello 0,1% a maggio rispetto al calo dello 0,1% previsto e alla crescita dello 0,6% (rivisto dal +0,7%) registrata nel mese precedente. Da menzionare anche le richieste iniziali di disoccupazione che sono scese a 233.000 unità rispetto ad un pronosticato 236.000 unità.
Al momento della scrittura il prezzo del metallo giallo quota 2.327,57 $, in rialzo dello 0,03% ed in pieno tentativo di consolidare la posizione rialzista dopo l’ottimo rimbalzo dal livello chiave dei 2.300 $ e il successivo break-out LONG del livello annuale dei 2.321,14 $ riuscito. Una chiusura sopra i 2.330 $ permetterebbe ai tori del metallo giallo di consolidare le proprie posizioni rialziste e vedere sempre più vicino il raggiungimento del livello annuale dei 2.361,77 $.
Viceversa, una chiusura in territorio negativo sotto i 2.321,14 $ comporterebbe un ritorno della pressione ribassista sul prezzo dell’Oro, con il livello chiave dei 2.300 $ e il livello annuale dei 2.280,51 $ a rappresentare i due obiettivi SHORT principali.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.