Il Petrolio WTI rimbalza fortemente, attestandosi a quasi i 69 $ durante la sessione europea di giovedì, ma il rafforzamento del dollaro americano e l’ultima revisione dell’OPEC potrebbero limitare il rialzo.
Il prezzo del Petrolio WTI si sta aggirando sotto i 69 $ durante la sessione di giovedì, recuperando terreno dopo i recenti cali, beneficiando di un’improvvisa diminuzione delle scorte di greggio riportata dall’API. Tuttavia, il continuo rafforzamento del dollaro americano potrebbe limitare la crescita dell’Oro nero, rendendolo più costoso per gli investitori internazionali.
Secondo i dati settimanali dell’API, le scorte di petrolio greggio statunitensi sono diminuite di 777.000 barili nella settimana conclusasi l’8 novembre, una sorpresa rispetto alle previsioni del mercato che indicavano un aumento di 1 milione di barili. La settimana precedente, le scorte avevano visto un incremento di 3,132 milioni di barili. Questa diminuzione inattesa ha temporaneamente sostenuto i prezzi del Petrolio WTI, creando un cuscinetto per il mercato in un contesto caratterizzato da una domanda globale incerta.
La recente revisione delle previsioni di domanda da parte dell’OPEC potrebbe aggiungere un ulteriore elemento di pressione ribassista sul prezzo dell’Oro nero. Martedì, l’OPEC ha annunciato la quarta revisione al ribasso consecutiva delle sue stime di crescita della domanda globale di petrolio per il 2024 e il 2025, attribuendo il calo alle prospettive di domanda debole in Cina, India e altre regioni chiave. La riduzione delle previsioni riflette la crescente incertezza economica globale e la possibilità di una domanda di greggio più contenuta nei prossimi anni.
In particolare, la Cina, il maggiore importatore mondiale di greggio, ha mostrato segni di rallentamento economico che potrebbero influire sulle sue esigenze energetiche. Allo stesso modo, la domanda di Oro nero da parte dell’India e di altri importanti consumatori di energia si mantiene incerta, soprattutto in un contesto in cui la crescita globale è influenzata da sfide macroeconomiche, tra cui l’aumento dell’inflazione e il rallentamento delle economie sviluppate.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro nero quota 68,99 $, in rialzo di poco più dell’1% ed in pieno tentativo di invertire la tendenza sfruttando il rimbalzo dal livello chiave dei 68 $. I tori sembrano galvanizzati da questa prospettiva, e la chiusura sopra i 69 $ permetterebbe ai rialzisti di aumentare le loro posizioni al fine di raggiungere almeno il livello annuale dei 70,95 $, il cui superamento aprirebbe le porte al raggiungimento del livello chiave dei 72 $.
Al ribasso, per il momento gli orsi si sono fatti da parte, ma non è da escludere un veloce rientro se il Petrolio WTI chiudesse al di sotto del livello annuale dei 67,89 $ che porterebbe ad un ennesimo tentativo di rompere al ribasso il livello annuale dei 67 $ che aprirebbe le porte al raggiungimento dell’area di swing LONG dei 65,50 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.