L'oro ritrova i 1300 dollari per oncia, ottime performance per palladio e platino
I prezzi dell’oro si riportano al di sopra della soglia psicologica critica di 1.300 dollari per oncia, grazie ai dati sul settore manifatturiero statunitense, che è risultato essere contrastante a Gennaio. Quest’oggi, un rapporto del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha mostrato che gli ordinativi di beni durevoli negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,4% a Gennaio, rispetto all’aumento dell’1,3% di dicembre. I dati principali sono stati migliori del previsto in quanto gli economisti si aspettavano un calo dello 0,5%.
Tuttavia, eliminando il settore dei trasporti aviari, gli ordinativi di beni durevoli di base sono diminuiti dello 0,1% a Gennaio, mentre gli operatori si aspettavano un aumento dello 0,1%. I principali ordini di beni durevoli hanno mancato le aspettative negli ultimi sette mesi consecutivi; questo ha favorito la ripresa dei prezzi dei metalli preziosi.
Il voto sulla Brexit di Martedì ha dato all’oro la spinta che serviva per invertire la tendenza negativa; l’analista di Quantitative Commodity Research Peter Fertig ha dichiarato a Reuters: “Abbiamo speculatori in tutto il mondo che scommettono che i propri clienti al dettaglio inizieranno ad acquistare oro perché potrebbero temere una Hard Brexit, che ora è più probabile, e vorrebbero essere protetti contro le conseguenze negative”.
Il primo ministro Theresa May ha subito una seconda sconfitta per il suo piano Brexit, gettando la Gran Bretagna in una crisi politica prima della partenza alla volta del concilio della UE. Bullion, considerato un rifugio in tempi di incertezza politica ed economica, ha guadagnato circa il 13% toccando i massimi di oltre un anno e mezzo. “Il fatto che il metallo prezioso abbia violato la soglia dei $ 1.300 rappresenta un segnale positivo, aprendo a ulteriori guadagni”, ha detto in una nota il capo analista di ActivTrades, Carlo Alberto De Casa.
Gli investitori stanno inoltre tenendo d’occhio la riunione della Fed della prossima settimana e la diatriba sul fronte commerciale USA-Cina. Le partecipazioni al fondo in oro più grande del mondo quotato in borsa, SPDR Gold Trust, sono aumentate di circa lo 0,4% Martedì, registrando così una seconda giornata di guadagni e prospettandone quest’oggi la terza consecutiva. Tra gli altri metalli preziosi, il palladio guadagna oggi oltre il punto percentuale sopra i $ 1500 dollari l’oncia, mentre il platino, dopo aver subito una brusca discesa nelle scorse settimane, guadagna oggi l’1,4% tenendosi stabilmente sopra gli 840 dollari. L’argento è salito dello 0,5% a 15,52 dollari l’oncia, avendo in precedenza toccato il massimo dal 1 °Marzo.
Dopo aver subito il sell-off da $ 1,350 a $ 1,280, gli acquirenti sono tornati in maniera prepotente sul mercato dell’oro, spingendo i prezzi oltre $ 1,300. Tutta l’azione recente è coerente con l’analisi tecnica che prevedeva la registrazione di un nuovo minimo più in alto rispetto al precedente. Il modello è stato rispettato senza violare i principali livelli di supporto.
Le uniche preoccupazioni sull’oro e sull’argento, sono tutte rivolte ai bassi volumi che ha guidato questo recente rally dal sostegno. Tuttavia, volume o no, tutti i metalli preziosi hanno ripreso a guadagnare sostenendo la manovra buy.
Le nostre aspettative sono che questo recente rally fallisca ad un massimo di $ 1.320. Ci dovrebbe essere un nuovo test dei minimi recenti, ma sembra che i fondi siano dentro e il consolidamento probabilmente per un periodo di tempo indeterminato. Guarderemo i pullback come opportunità di acquisto.
Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.