Il prezzo dell’euro dollaro è stato sottoposto a forti pressioni ribassiste portando a chiudere nella sessione di giovedì in territorio negativo e sotto il livello chiave 1,0900. In questa ultima sessione settimanale, il fiber rimane relativamente calmo, ma fatica a raccogliere slancio.
Dopo che i dati provenienti dagli Stati Uniti hanno mostrato che l’inflazione alla produzione, ossia l’Indice dei Prezzi alla Produzione (indice IPP), è salita all’1,6% su base annua a febbraio dall’1% di gennaio, il rendimento obbligazionario degli Stati Uniti a 10 anni è salito ancora più in alto e ha fornito una spinta al dollaro americano e dando il via ad un forte ribasso sul fiber. Dopo il rilascio, ora lo strumento FedWatch vede una probabilità del 40,9% che la Federal Reserve lasci invariato il tasso di riferimento alla riunione di giugno, un valore molto superiore rispetto al 25% di inizio settimana.
Nel corso della giornata, il registro economico degli Stati Uniti pubblicherà il dato sull’Indice dei Prezzi all’Importazione e il dato sull’Indice dei Prezzi all’Esportazione del mese di febbraio. Anche se questi dati di solito non innescano una chissà che reazione notevole del mercato, una lettura positiva dell’indice dei prezzi all’importazione, il quale è sceso dell’1,3% su base annua a gennaio, potrebbe aiutare il dollaro americano a preservare la sua forza in vista del fine settimana.
Anche l’Università del Michigan pubblicherà venerdì il sondaggio preliminare sulla fiducia dei consumatori per marzo, dove si prevede che rimarrà invariato a 76,9. Gli investitori del fiber presteranno inoltre molta attenzione alle componenti relative alle aspettative di inflazione a un anno e a cinque anni da quest’indagine.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,0895, in rialzo dello 0,12%, in pieno momentum ribassista. Dal punto di vista tecnico, sembra essersi formato un supporto in zona 1,0880 che, se superato, fornirebbe all’euro dollaro l’ultima spinta necessaria per raggiungere l’obiettivo rappresentato dal livello annuale 1,0862.
Tuttavia, se il supporto 1,0880 si comporterà come tale, una chiusura sopra il livello chiave 1,0900 potrebbe portare i tori a considerare di recuperare terreno e cercare di raggiungere il livello annuale 1,0959.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.