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Investire nell’e-commerce è ancora possibile? Azioni ed ETF del futuro

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Feb 9, 2022, 22:28 GMT+00:00

Investire nell’e-commerce è ancora possibile? I titoli azionari, gli ETF del futuro e le società che non ti aspetti nel commercio elettronico.

Investire e-commerce

In questo articolo:

Tra i grandi temi di investimento degli ultimi decenni, l’e-commerce è probabilmente quello in cui gli investitori hanno allocato le maggiori risorse finanziarie e lo hanno fatto anche con profitto.

Il 2020, in particolare, è stato un anno formidabile per il segmento e-commerce, mentre le prese di profitto nel corso del 2021 hanno messo a dura prova i portafogli degli ultimi arrivati alla festa.

Chi non ha mai investito nell’e-commerce, invece, ora si domanda se conviene esporsi con una quota del proprio capitale. In effetti il commercio elettronico sembra avere apparentemente espresso tutta la sua potenzialità, ed ora che le economie sono tornate a una parvenza di normalità pre-pandemia, il commercio tradizionale sembra essersi ripreso la sua fetta.

A ben vedere, invece, l’e-commerce ha profondamente modificato l’approccio agli acquisti degli acquirenti e gli stessi negozi di quartiere e di città hanno mutato in gran parte il loro stile di vendita.

Basti pensare ai negozi Disney (DIS) e Douglas, chiusi o in via di dismissione in molte nazioni (Italia compresa) per concentrarsi esclusivamente sulle vendite online.

Il commercio elettronico dopo il 2020 da urlo, è entrato in una nuova fase che lo vedrà sempre più protagonista e punto di riferimento dei consumatori.

Una evoluzione forte l’avremo quando e-commerce e metaverso si incontreranno con soluzioni accessibili al grande pubblico e non solo agli early adopter. Non è troppo fantasioso immaginare un futuro in cui compreremo nei supermercati virtuali, per poi ricevere la merce reale a casa nostra. Chiamiamoli pure e-commerce VR.

Perché investire nell’e-commerce

Alcune risposte alla domanda perché investire nell’e-commerce, le abbiamo fornite nella parte introduttiva di questa guida, tuttavia, proseguendo vogliamo elencare in sintesi alcune altre motivazioni che dovrebbero spingerci a considerare il commercio elettronico tra i temi di investimento da mettere nel portafoglio finanziario.

  • Secondo le previsioni sull’e-commerce 2022 di eMarketer, entro il 2025 il commercio elettronico salirà a 7,391 trilioni di dollari di volumi contro i 4,248 trilioni di USD del 2020 e i 4,9 del 2021.
  • Nuovi modelli di business si affermeranno sempre di più, come i negozi online aperti direttamente dalle aziende produttrici.
  • Vendita di beni di seconda mano o ricondizionati; programmi di riacquisto dei prodotti (fonte: Digitalcommerce360.com).
  • Piattaforme QVC per le vendite in diretta sugli e-commerce. Una trasposizione delle televendite in Internet: in Asia funziona (fonte: Vaimo.com).

L’e-commerce non è solo marketplace

Nell’immaginario di molti il marketplace o lo shopping online rappresentano l’intero settore e-commerce, tuttavia Amazon (AMZN), e-Price (EPR), eBay, Aliexpress, non sono tutto l’universo del commercio elettronico.

Oltre i marketplace c’è un ampio insieme di società che lavorano per far sì che un negozio online possa funzionare al meglio.

Pensiamo alle software house che producono le piattaforme e-commerce, oppure le società di servizi Cloud e di web hosting che forniscono risorse e spazio web.

Senza dimenticare che la spedizione dei prodotti acquistati dai clienti è affidata alla complessa macchina della logistica e dei trasporti.

E i capannoni industriali dove i milioni di prodotti pronti alla vendita sono stoccati? Anche l’immobiliare rientra e questo tipo di immobili è diventato molto redditizio per le imprese del real estate che si sono specializzate nella vendita o affitto di magazzini per l’e-commerce e per i data-center. Questi ultimi ospitano i server dei marketplace.

ETF e-commerce su cui investire

Potremmo partire dai titoli azionari che rappresentano società quotate in borsa direttamente o marginalmente coinvolte nell’e-commerce, ma preferiamo partire dai fondi negoziati in borsa (ETF) perché essi offrono un’ampia esposizione sull’intero settore riducendo i rischi legati al possesso di un solo titolo azionario del commercio elettronico.

E anche perché è difficile scovare tutti i titoli azionari che in qualche maniera sono legati al settore del commercio elettronico. Abbiamo letto nel paragrafo precedente quanti settori sono direttamente o indirettamente coinvolti nelle vendite online.

Ecco allora un elenco esaustivo di alcuni ETF e-commerce e rispettive caratteristiche, che permetteranno una buona esposizione sulla tematica di investimento.

  • EMQQ Emerging Markets Internet & Ecommerce UCITS ETF (EMQQ): se il mondo occidentale ha già abbondantemente sperimentato cosa significhi comprare attraverso una piattaforma web, nei mercati in via di sviluppo decine di milioni di persone non lo hanno ancora fatto. A loro è rivolto questo ETF che investe nelle imprese del commercio elettronico ed Internet dei paesi in via di sviluppo. Disponibile anche su Borsa Italiana, l’ETF replica un indice che include 80 aziende e-commerce dei mercati emergenti. Investe in Cina, India, Corea del Sud, Brasile, Argentina.
  • FMQQ Next Frontier Internet & Ecommerce ESG-S UCITS ETF (FMQQ): a differenza del precedente, questo ETF investe in mercati di frontiera che sono ovviamente più rischiosi. Sono rappresentate 49 imprese del Messico, Singapore, Cipro, Colombia, Turchia, Vietnam, Filippine, Malesia, ecc. Disponibile anche su Borsa Italiana, l’ETF ha un prezzo di accesso molto conveniente.
  • L&G Ecommerce Logistics UCITS ETF (ECOM): come si evince dal nome, il fondo investe nei servizi di logistica come stoccaggio di beni o loro consegna, soluzioni di software a società che offrono servizi di logistica in relazione all’e-commerce. Le società incluse devono essere sufficientemente liquide e le classi di azioni sono denominate in USD.

Azioni e-commerce su cui investire

Ed ecco una carrellata di azioni e-commerce su cui investire che non ti aspetti, perché non sono compresi nella rosa dei soliti nomi noti del commercio online:

  • Costco Wholesale Corp (COST): catena di supermercati americana, per l’e-commerce è fornitore di prodotti per chi opera al dettaglio.
  • Stitch Fix Inc. (SFIX): offre servizi di personal styling online negli Stati Uniti. Il cliente indica quali sono i suoi gusti e la piattaforma suggerisce i migliori capi di abbigliamento delle grandi marche che si addicono al suo stile.
  • Sage Group plc (SGE): società inglese, offre una piattaforma per la contabilità e per la gestione delle risorse umane. La piattaforma è indicata anche per imprese della grande distribuzione e della gestione della supply chain.
  • SAP SE (SAP): come la precedente ma molto più in grande. Il suo software gestionale è usato dalle più grandi imprese di livello globale. SAP è europea.

Il caso WeCommerce Holdings

Prima di concludere, vi presentiamo il caso di WeCommerce Holdings (WE) una società d’investimento canadese specializzata nell’acquisizione e gestione di società impegnate nei servizi a supporto del commercio elettronico.

WeCommerce compra startup dell’e-commerce legate a Shopify (SHOP) con l’obiettivo di detenerle sul lungo periodo, senza modificarne la cultura interna e lasciando (se lui lo vuole) il fondatore al suo posto.

Nel suo portafoglio di imprese ha principalmente piccole realtà che sviluppano applicazioni, temi e servizi per il mondo Shopify, a cui si aggiunge una società dedita alle vendite su Instagram e una piattaforma specializzata in servizi di marketing per l’e-commerce.

Il titolo azionario WE è quotato sulla borsa di Toronto ed è denominato in dollaro canadese.

Concludendo

Al termine di questa guida abbiamo appreso che il mondo dell’e-commerce non si limita ad Amazon o salesforce.com (CRM) e poco altro, abbiamo invece scoperto quanto sia vasto il tema e quante società quotate sono coinvolte nel commercio elettronico a livello globale.

Non fermarti qui, soddisfa la tua sete di investimenti scoprendo le società dei viaggi e del tempo libero che sono pronte a ripartire.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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