Il prezzo dell'Oro scende per il secondo giorno consecutivo, spinto da una combinazione di fattori, tra cui l’ottimismo legato alle politiche di Trump.
Il prezzo dell’Oro si trova in difficoltà e prosegue la tendenza ribassista iniziato la scorsa settimana, influenzato dall’aumento dell’appetito per il dollaro americano. L’ottimismo legato alle politiche economiche espansionistiche del presidente eletto Donald Trump ha mantenuto il dollaro USA vicino ai massimi di quattro mesi, contribuendo a una pressione ribassista sul metallo giallo.
L’annuncio di Trump di voler imporre una tariffa del 10% su tutte le importazioni negli Stati Uniti sta alimentando aspettative di inflazione in aumento e riducendo la possibilità per la Federal Reserve di applicare un allentamento monetario aggressivo. Questa situazione sostiene i rendimenti dei titoli obbligazionari USA e rende il metallo giallo meno attraente per gli investitori, dato che è un asset non redditizio. Tuttavia, le preoccupazioni per una possibile volatilità nei mercati finanziari potrebbero contribuire a limitare eventuali cali più marcati nel breve termine sul prezzo dell’Oro.
La prudenza tra gli investitori è alta, in vista della pubblicazione dei dati chiave sull’inflazione negli Stati Uniti e dei discorsi di funzionari della FED, tra cui anche il presidente Jerome Powell, previsti per questa settimana. Tali eventi potrebbero influenzare la direzione del prezzo dell’Oro e del dollaro americano, considerando che le indicazioni sull’andamento dell’inflazione e sulla politica della FED sono attualmente al centro dell’attenzione dei mercati.
Il metallo giallo ha già registrato la sua perdita settimanale più significativa degli ultimi cinque mesi, a causa di un rally generalizzato del dollaro USA e dell’aumento dei rendimenti obbligazionari, alimentati dalle previsioni che Trump adotterà politiche molto pro-business. Questa “euforia commerciale” sta portando ad un forte rafforzamento del dollaro americano, mentre gli investitori anticipano che le politiche protezionistiche del nuovo presidente intensificheranno le tensioni commerciali e potrebbero alimentare un aumento delle pratiche di restrizione commerciale a livello globale.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro quota 2.669,08 $, in ribasso dello 0,57% e con gli orsi che sono sul punto di pressare ancora più forte il metallo giallo al fine di arrivare all’ultimo forte ostacolo prima di vedere il prezzo scendere esponenzialmente, il minimo di ottobre a 2.604,39 $. Infatti, una chiusura sotto di essa darebbe il via ad un forte impulso SHORT che avrà come prossimo ostacolo il livello annuale dei 2.493,29 $.
Viceversa, se il supporto dei 2.640 $ riuscisse a mantenere alta la concentrazione dei tori, probabilmente il prezzo dell’Oro potrebbe ritornare a pressare prima la resistenza dei 2.720 $ e successivamente la resistenza dei 2.760 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.