Il Petrolio WTI perde terreno dopo il risultato nelle scorte di greggio statunitensi, aumentati più del previsto. Ora il WTI si trova ad affrontare nuove sfide dopo che l’EIA ha rivisto al ribasso le previsioni.
Il prezzo del Petrolio WTI è diminuito a seguito di un aumento maggiore del previsto delle scorte di petrolio greggio statunitense, che ha sollevato preoccupazioni sulle prospettive della domanda negli Stati Uniti, il più grande consumatore mondiale di prodotti petroliferi grezzi. Di conseguenza, la quotazione dell’Oro nero ha esteso le sue perdite, raggiungendo il minimo giornaliero sui 75,55 $ durante la sessione di negoziazione europea.
L’EIA (Energy Information Administration) ha mostrato che la variazione delle scorte di greggio è aumentata di 12,018 milioni di barili nella settimana terminata il 9 febbraio. Un deciso aumento considerando che il mercato si aspettava un aumento di “soli” 2,56 milioni di barili contro la variazione precedente di 5,521 milioni di barili.
L’Oro nero è andato sotto pressione a seguito della revisione al ribasso da parte dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) delle previsioni di crescita della domanda globale di Petrolio per il 2024 nel suo ultimo rapporto mensile sul mercato petrolifero pubblicato giovedì. La previsione per la crescita della domanda globale di Petrolio nel 2024 è stata ridotta a 1,22 milioni di barili al giorno, in calo rispetto alla stima precedente di 1,24 milioni di barili al giorno.
Il rallentamento della crescita della domanda globale di Oro nero potrebbe essere attribuito in parte agli sviluppi in Cina. Il rapporto evidenzia un inasprimento degli equilibri del mercato petrolifero a gennaio, principalmente a causa delle interruzioni dell’offerta negli Stati Uniti e in Canada.
Si sottolinea che, nonostante i tagli in corso da parte dei paesi OPEC, l’EIA prevede un leggero aumento delle scorte nel primo trimestre dell’anno.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro nero quota 76,90 $, in rialzo dello 0,03% ed in pieno tentativo di recuperare il terreno perduto sfruttando il rimbalzo dal livello annuale dei 75,60 $ dopo la brutta discesa che ha portato ad un calo di oltre l’1,60%.
I tori ora tenteranno di tutto per chiudere sopra i 76,50 $ per riprendere il movimento rialzista e mettere nel mirino prima la resistenza chiave dei 78 $, ultimo grosso ostacolo prima di raggiungere il livello annuale dei 79,30 $. Viceversa, una rinnovata pressione ribassista verrà confermata solo con una chiusura giornaliera sotto il livello annuale 75,60 $, con gli orsi che metteranno nel mirino il livello annuale dei 72,80 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.