L'Argento si deprezza ulteriormente mentre gli asset sensibili al rischio aumentano grazie al miglioramento del sentiment di propensione al rischio.
Il prezzo dell’Argento continua il suo declino e scende sotto il livello psicologico dei 30 $ durante la sessione europea di giovedì, toccando i minimi di due mesi. Questo calo del metallo prezioso, tipicamente considerato un bene rifugio, è attribuito al rinnovato sentiment di rischio seguito alla recente vittoria elettorale di Donald Trump. Con il miglioramento delle prospettive economiche degli Stati Uniti, gli investitori stanno tornando verso asset più rischiosi come le azioni e le criptovalute, indebolendo la domanda per il metallo prezioso.
Il dollaro americano si rafforza ulteriormente, sostenuto dalle aspettative di una politica economica espansiva sotto l’amministrazione Trump, con il future del dollaro americano (indice DXY) che si mantiene stabile intorno a 106,95, il suo livello più alto da novembre 2023. Questa forza del dollaro USA rende l’Argento più costoso per gli investitori esteri, esercitando quindi ulteriore pressione ribassista sul prezzo del metallo prezioso.
Anche l’aumento dei rendimenti obbligazionari statunitensi sta contribuendo al calo dell’Argento. I rendimenti sui titoli a 2 e 10 anni si attestano rispettivamente al 4,29% e al 4,46%, livelli elevati che rendono gli asset come il metallo prezioso meno attraenti. Gli investitori, infatti, tendono a preferire i titoli obbligazionari a rendimento fisso piuttosto che asset che non generano rendimenti, come appunto l’Argento.
In aggiunta, le dichiarazioni di alcuni funzionari della Federal Reserve hanno contribuito a rafforzare il dollaro americano, influenzando negativamente il prezzo. Il presidente della FED di St. Louis ha dichiarato che le persistenti pressioni inflazionistiche potrebbero rendere difficile per la FED proseguire con un taglio dei tassi di interesse. Lo stesso ha sottolineato l’importanza della solidità del mercato del lavoro negli Stati Uniti, il che suggerisce che la Banca Centrale potrebbe mantenere una politica restrittiva per contrastare le pressioni sui prezzi.
Al momento della scrittura il prezzo del metallo prezioso quota 29,854 $, in ribasso dell’1,50% ed in piena tendenza ribassista e tentativo di break-out SHORT del livello annuale dei 29,987 $, ultimo grosso ostacolo prima di vedere una estensione ribassista ancora più estesa, con il livello annuale dei 29,252 $ a rappresentare il prossimo obiettivo SHORT.
Viceversa, una chiusura sopra il livello annuale dei 29,987 $ potrebbe suggerire un primo timido ritorno dei tori, i quali cercheranno di mettere pressione all’Argento, con il livello annuale dei 30,542 $ che rappresentare il primo obiettivo principale.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.