Euro Dollaro (EUR/USD), Previsioni: Ancora Solidamente Rialzista Sopra 1,09

Il cambio euro dollaro sta riuscendo a mantenersi stabile sulla soglia di 1,09, senza particolari scossoni in grado di modificare particolarmente l’assetto laterale. I dati macro di questi giorni hanno sostenuto il cross e garantito la tenuta dei due target di supporto principali a 1,09 e 1,088.

Insomma, in questo scenario e per il resto della settimana, il cambio euro dollaro potrà continuare a mantenersi stabile sulla soglia di 1,09, con prospettive di allungo anche verso la resistenza successiva di 1,092.

Intanto, oggi al momento della scrittura, il cambio euro dollaro segna esattamente 1,0909 e l’indice del dollaro USA si presenta in calo a 103,695 punti.

Previsioni sul cambio euro dollaro

Il cambio euro dollaro potrà continuare a mantenersi in territorio rialzista se il prezzo non scenderà oltre i supporti di 1,09 e 1,088. Questo secondo valore, in particolare, può rappresentare il punto pivot e lo spartiacque delle quotazioni tra scenario spiccatamente ribassista e arretramento al ribasso.

Sul fronte rialzista, se i dati macro della seconda metà della settimana dovessero riuscire a sostenere ancora la moneta unica europea, attendiamoci quindi rialzi fino alle resistenze intermedie di 1,0915 e 1,092, con l’obiettivo di raggiungere i massimi di Marzo 2024 oltre questi valori e verso il target intermedio di 1,095.

Se invece il supporto a 1,09 dovesse cedere, allora ulteriori arretramenti potrebbero mettere a repentaglio la tenuta del target intermedio di 1,088. In questo caso, i livelli critici vanno rintracciati sugli EMA a 50 e a 200 giorni, intorno al livello di 1,08.

Ciò significa che solo un calo oltre questo target potrebbe seriamente invertire la tendenza di breve termine per il cambio euro dollaro. Arretramenti verso 1,085 e persino oltre potrebbero invece rappresentare solo una battuta d’arresto all’interno di una cornice tecnica spiccatamente rialzista.

Il calendario economico di oggi

Il calendario economico di oggi parte con un aggiornamento molto rilevante per l’Eurozona, vale a dire il tasso d’inflazione finale aggiornato a giugno.

Si procede poi con diversi dati sul settore dell’edilizia negli USA, a cui farà seguito l’aggiornamento sulla produzione industriale mensile.

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