Il prezzo dell'Oro continua a trovare sostegno nell'orientamento accomodante della Federal Reserve che sta portando ad una fase di deprezzamento del dollaro americano.
Il prezzo dell’Oro continua a registrare guadagni moderati per il terzo giorno consecutivo, posizionandosi vicino al massimo settimanale in attesa dei dati macroeconomici USA. Tuttavia, il metallo giallo non riesce a superare con convinzione la resistenza chiave nella zona dei 2.525 $, poiché gli investitori preferiscono attendere la pubblicazione del rapporto sulle buste paga non agricole (NFP) degli Stati Uniti prima di assumere posizioni più nette. Le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a settembre stanno esercitando pressioni sul dollaro americano, alimentando la forza del metallo giallo.
La prospettiva di un taglio dei tassi ha messo in difficoltà il dollaro USA per il terzo giorno consecutivo, offrendo sostegno al prezzo dell’Oro. Allo stesso tempo, i dati economici contrastanti provenienti dagli Stati Uniti questa settimana hanno suggerito un indebolimento del mercato del lavoro, alimentando le preoccupazioni sulla solidità dell’economia. Questo contesto ha favorito la domanda di beni rifugio come l’Oro, soprattutto in presenza di crescenti tensioni geopolitiche, che continuano a limitare l’appetito per asset più rischiosi.
Nel corso della settimana, i dati sull’occupazione negli Stati Uniti hanno dipinto un quadro preoccupante per il mercato del lavoro. Il rapporto ADP sull’occupazione privata ha mostrato un aumento di soli 99.000 posti di lavoro ad agosto, ben al di sotto delle aspettative di mercato che prevedevano un incremento di 145.000 unità. Questo dato ha evidenziato la debolezza del mercato del lavoro e ha alimentato le speculazioni su un taglio dei tassi di interesse più aggressivo da parte della FED.
Anche il rapporto nuovi lavori JOLTS pubblicato mercoledì ha segnalato un ulteriore deterioramento del mercato del lavoro, con i posti di lavoro vacanti scesi a 7,673 milioni a luglio, il livello più basso degli ultimi tre anni e mezzo. Questi dati negativi hanno incrementato la probabilità di una politica monetaria più accomodante da parte della FED, rafforzando ulteriormente il prezzo dell’Oro.
Da una prospettiva tecnica, una chiusura sopra la zona 2.524/2.525 $ sarà visto come un nuovo innesco per i trader rialzisti, considerando anche che gli oscillatori sul grafico giornaliero si mantengono in territorio positivo e sono ancora lontani dall’essere nella zona di ipercomprato. Tutto ciò suggerisce che il prezzo dell’Oro potrebbe raggiungere dapprima la resistenza dei 2.530 $ e aggiornare successivamente il massimo storico, fino a toccare i 2.540 $.
D’altro canto, il livello psicologico dei 2.500 $ sembra per ora proteggere un ribasso, al di sotto del quale il metallo giallo potrebbe scivolare di nuovo verso il supporto chiave dei 2.470 $, dove una rottura convincente sotto di esso permetterebbe agli orsi di poter raggiungere il livello annuale dei 2.454,04 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.