L'Impatto del cambiamento climatico sull’economia globale e locale è una realtà. Quale l'effetto sugli investimenti? Quello che devi sapere prima di investire.
Probabilmente fino a qualche anno fa, ancora non avevamo preso piena coscienza di cosa avrebbe potuto significare l’espressione impatto del cambiamento climatico sull’economia globale e locale. L’accelerazione dei fenomeni atmosferici intensi degli ultimi anni, che stanno toccando con una frequenza crescente anche l’Italia, ci hanno in qualche modo condotti alla realtà fattuale: il cambiamento climatico è davvero un’emergenza e lo è anche sotto il profilo economico.
Senza voler e poter essere esaustivi, proviamo a delineare i contorni dell’argomento per fornire una traccia da approfondire in seguito più nello specifico. Sì, perché prima di investire anche solo 10mila euro, oggi bisogna tenere conto del cambiamento climatico in atto: influisce sui mercati finanziari più di quanto si possa credere.
L’innalzamento delle temperature a livello globale, sta portando allo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari, con il conseguente innalzamento dei mari. Le isole, e le coste più basse dei territori oggi conosciuti sono a rischio, Italia compresa.
Altro effetto percepibile del cambiamento climatico sono le condizioni meteorologiche estreme, con aumento di precipitazioni improvvise, che sono causa di inondazioni devastanti e del deterioramento della qualità dell’acqua potabile. Ma anche la siccità prolungata ed estrema è un effetto del cambiamento, essa è causa di scarsità d’acqua in alcune regioni del pianeta.
Se volessimo guardare solo all’Europa, la Commissione Europea segnala i seguenti problemi in atto:
Non di secondaria importanza economica i rischi sulla salute dell’uomo.
Secondo i dati sintetici raccolti dalla Commissione Europea, il cambiamento climatico, solo in Europa, ha colpito più di 5,5 milioni di persone e provocato perdite economiche dirette superiori ai 90 miliardi di euro, in un arco temporale che va dal 1980 al 2011.
Quali settori economici sono maggiormente colpiti?
Agricoltura, silvicoltura, energia, turismo.
Qui il ragionamento è puramente economico e cercherà di non tenere conto di alcune riflessioni che ciascun investitore vorrà fare in base al proprio percorso anche di etica economica.
Come accennato questi sono i settori maggiormente colpiti dai cambiamenti climatici. L’investitore dovrà tenerne conto prima di investire in questi settori. Un esempio pratico è la borsa delle commodities come cereali, caffè, cacao, ecc. Una alluvione improvvisa o la prolungata siccità dei territori, potrebbero spazzare via interi raccolti, creando un innalzamento dei prezzi in borsa improvviso e non prevedibile da alcuna analisi tecnica.
L’investimento nel settore petrolifero o in altri settori industriali dove la produzione di beni (come l’acciaio o l’alluminio, ad esempio) richiede il consumo di energia prodotta da fonti fossili, è stato per oltre un secolo molto redditizio.
A fronte dei cambiamenti climatici, i governi stanno rimodulando l’agenda di politica economica. Vedasi la Germania che ha approvato un piano da decine di miliardi di euro di investimenti, completamente destinati a settori produttivi che decarbonizzeranno o che svilupperanno tecnologia a basso o nullo impatto ambientale. Anche la Banca europea degli investimenti sosterrà il clima dirigendo i suoi finanziamenti verso quelle aziende che si impegneranno a ridurre le emissioni.
Tutto ciò cosa significa per l’investitore? Che investire in settori oggettivamente inquinanti non sarà più conveniente per il piccolo risparmiatore, come effetto dello spostamento dei grandi investimenti verso altri settori.
Negli ultimi 20 anni anni la produzione da fonti rinnovabili è cresciuta tantissimo. Fotovoltaico ed eolico hanno catalizzato investimenti crescenti e l’innovazione delle rispettive tecnologie sta premiando gli investitori.
Ma altre tecnologie, ora in fase di studio, potrebbero un giorno aggiungersi. Come ad esempio l’energia prodotta dal moto delle maree (energia mareomotrice).
Dalla produzione delle lampadine a led, alle tecnologie meccaniche ed elettroniche in grado di ridurre i consumi degli elettrodomestici, passando per le tecnologie digitali (software) capaci di ottimizzare l’uso di energia elettrica.
Le aziende che “producono” risparmio energetico si moltiplicano e spesso sono piccole startup, ma che un giorno potrebbero essere grandi imprese.
Car sharing, bike sharing, condivisione degli elettrodomestici come la lavatrice condominiale o semplicemente le lavanderie self-service dei nostri quartieri.
Dalla condivisione dei beni sono nate e nasceranno nuove aziende, le quali per crescere avranno bisogno di fondi, ergo, di investitori.
Proseguiamo la nostra guida sull’Impatto del cambiamento climatico sull’economia globale e locale con degli esempi pratici.
Proviamo ora a esplorare un paio di scenari di investimento futuro di medio-lungo periodo.
Pianifichiamo un investimento nel settore petrolifero che ha come orizzonte temporale i prossimi 20 anni.
Prima di investire dovremmo documentarci sulle previsioni del settore petrolifero da qui alle prossime due decadi. Come sarà questo settore nel 2039? Profittevole o in perdita?
Prendiamo in considerazione l’orientamento delle politiche economiche dei governi e delle banche di investimento. Quali misure verranno adottate dai governi? A favore o contro l’uso dei derivati del petrolio? Contro. Dove dirigeranno i propri investimenti le banche? Verso quei settori e aziende che producono tecnologia a risparmio energetico, verso quelle imprese che produrranno combustibili ecologici.
Estrarre petrolio per produrre combustibili, ma anche per produrre beni derivati dal petrolio, converrà sempre meno nei prossimi decenni.
L’automotive da decenni studia forme di alimentazione dei mezzi di trasporto diverse dai combustibili fossili. L’elettrico si sta affermando, almeno per ora, rispetto ad altre forme di alimentazione.
Anche il settore navale ha prodotto navi con motori elettrici.
E poi c’è l’idrogeno come combustibile, non solo per l’automotive ma anche per il riscaldamento degli edifici e delle case. Il costo di produzione di questo combustibile diminuirà nei prossimi anni, fino a poter competere con il gas oggi largamente usato per riscaldare edifici pubblici e case private. Non solo, l’idrogeno ha un potere riscaldante elevato e in futuro con un solo euro di idrogeno si potrà riscaldare un appartamento per due giorni.
Questa sintetica introduzione all’impatto del cambiamento climatico sull’economia globale e locale, si è conclusa con due esempi opposti di investimento. Uno nel settore del fossile e uno nelle tecnologie a basso impatto ambientale.
Gli esempi proposti hanno lo scopo solo di far riflettere l’investitore. È un dato oggettivo, infatti, che gli orientamenti di investimento stanno mutando anche per gli effetti del cambiamento climatico sull’economia e sulla finanza.
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Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.