Il cambio euro dollaro fatica a trovare un punto d'appoggio stabile vicino a 1,0800, mentre l'indice DXY si aggrappa ai guadagni vicino al massimo di tre settimane a 104,40.
Il prezzo dell’euro dollaro sta tentando di riprendersi dopo una serie di cinque giorni consecutivi di perdite, tentando in mattinata un parziale recupero verso 1,0825. Nonostante questa leggera risalita, le prospettive per il fiber rimangono incerte, in parte a causa del consolidamento del dollaro americano, che resta supportato da una serie di fattori economici interni e internazionali. Il dollaro USA si mantiene vicino a un massimo di quasi tre settimane, con il future del dollaro americano (indice DXY) che si attesta attorno a 104,25, mostrando resistenza nonostante la cautela dei mercati.
L’andamento del dollaro americano è stato influenzato anche dalle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha ridimensionato l’entità delle tariffe reciproche in vista del 2 aprile. Sebbene inizialmente Trump avesse minacciato dazi su vasta scala, i suoi recenti commenti suggeriscono che potrebbero esserci esenzioni per alcuni paesi, riducendo così le aspettative di una guerra commerciale globale devastante. Questo ha alimentato un sentimento di maggiore ottimismo sui mercati, limitando le preoccupazioni che un conflitto commerciale aperto possa rallentare in modo significativo la crescita globale. Nonostante ciò, l’effetto a lungo termine delle tariffe statunitensi rimane un punto di discussione centrale per gli investitori, specialmente per quanto riguarda l’impatto sull’inflazione e sul potere d’acquisto delle famiglie americane.
Sul fronte europeo, le prospettive per l’euro dollaro sono influenzate da una serie di sviluppi legati alla Banca Centrale Europea e all’economia dell’Eurozona. L’incertezza creata dalle tariffe statunitensi ha messo sotto pressione la crescita dell’Eurozona, con una potenziale contrazione dovuta agli scambi commerciali negativi tra Stati Uniti e paesi dell’Eurozona.
Al momento della scrittura, il fiber quota 1,0795, in leggero rialzo dello 0,04%. Tuttavia, i tori sembrano perdere slancio, come suggerisce la difficoltà nel superare la soglia tecnica di 1,0800. Questa debolezza potrebbe aprire la strada a un test del livello annuale di 1,0773: una sua rottura al ribasso rafforzerebbe la pressione dei venditori, con possibile estensione verso l’area chiave di 1,0700.
Sul fronte rialzista, un ritorno di forza da parte dei compratori sarebbe considerabile solo in caso di chiusura sopra 1,0830, con target successivo sul livello annuale di 1,0877, attualmente il principale obiettivo in ottica LONG.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.