Petrolio in leggero arretramento dopo un +7.67% dai minimi del 5 marzo. Scende negli USA il numero di impianti di perforazione attivi.
I prezzi del contratto future sul petrolio Greggio quotato in dollari al Nymex hanno toccato questa settimana un picco a 70.22, al culmine di una fase di recupero iniziata dai minimi del 5 marzo scorso a 65.22. Complessivamente, nel giro di poco più di tre settimane, il mercato è riuscito a risalire del +7.67% prima di avviare le ultime due sedute di correzione/consolidamento.
Il contratto light crude oil con consegna 05/25 ha segnato oggi pomeriggio minimi relativi a 68.87 e, mentre scriviamo, oscilla ancora in territorio negativo a 69.32 con una perdita del -0.84%. Su grafico a candele settimanali possiamo isolare, per quanto riguarda le prossime 5/10 giornate, due nuovi livelli di supporto posizionati in area 67.62/67.94 e area 66.88/67.18. La resistenza principale è da ricercare invece fra 70.60/70.85.
Ci aspettiamo un provvisorio riavvicinamento dei valori alla zona dei supporti, seguito da un nuovo tentativo di recupero fino alla resistenza. Lo scenario verrebbe interrotto e necessariamente rivisto solo dopo l’eventuale cedimento di quota 66.88 con una chiusura daily.
Questa settimana le aziende energetiche statunitensi hanno ridotto il numero di impianti di perforazione petrolifera e di gas naturale in funzione per la prima volta nelle ultime tre settimane, secondo quanto riportato venerdì dalla società di servizi energetici Baker Hughes nel suo rapporto, rilanciato oggi da Reuters.
Baker Hughes afferma che il calo di questa settimana porta il conteggio totale degli impianti di perforazione a 29 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una riduzione del 5%. In particolare, gli impianti petroliferi sono diminuiti di due unità, scendendo a 484, mentre quelli per il gas sono aumentati di uno, raggiungendo quota 103.
Nel frattempo, i colloqui per riavviare le esportazioni di petrolio curdo attraverso l’oleodotto Iraq-Turchia hanno subito un rallentamento a causa della mancanza di chiarezza sui pagamenti e sui contratti, secondo quanto riferito da due fonti a conoscenza diretta della questione che hanno parlato a Reuters sotto anonimato.
APIKUR, un gruppo che riunisce otto compagnie petrolifere operanti nel Kurdistan iracheno, ha dichiarato in un comunicato che non riprenderà le esportazioni fino a quando Baghdad non fornirà un impegno concreto per rispettare i contratti esistenti e garantire i pagamenti per le esportazioni passate e future.
Il grafico a barre da 30 minuti evidenzia la disposizione dei principali riferimenti tecnici di brevissimo periodo, validi fino all’intera sessione di lunedì prossimo, 31 marzo. Siamo in presenza di un segnale ribassista che proietta obiettivi a 68.79 ed eventualmente a 68.70, entrambi raggiungibili entro una-due sedute.
Per il momento, non sono visibili indicazioni ribassiste più ampie. Possiamo tuttavia premettere che il livello di supporto immediatamente inferiore sarebbe da ricercare a 68.40/68.45.
Le resistenze che mantengono attivo il segnale si trovano a 69.44/69.50 e 69.69/69.75. Fra stanotte e lunedì prossimo, queste resistenze costituiranno punti di probabile ripiegamento in caso di riavvicinamenti dei prezzi. Il segnale tecnico è short da rilevazioni non inferiori a 69.38. Lo scenario verrebbe annullato da una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 69.75.
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