U.S. SEC contro la nota piattaforma ICORating.com, invitata a cessare l’attività di pubblicizzazione delle ICO non dichiarata agli utenti.
Lo U.S. SEC colpisce ancora, questa volta nel mirino della Commissione ci finisce ICORating.com, notissima piattaforma del settore ICO dove vengono aggregate le ICO del panorama criptovalute.
Secondo l’accusa la piattaforma avrebbe promosso degli asset che sono da considerarsi titoli azionari in cambio di un compenso pari a 100 mila USD, ma non avrebbe informato i suoi lettori che stava ricevendo un compenso per promuovere dette ICO.
ICORating.com, infatti, tra le sue attività redige recensioni e report di analisi delle ICO. Alcune delle ricerche effettuate, però, erano state pagate alla piattaforma dai founder delle ICO stesse a scopo promozionale.
Sin qui nulla di scorretto, ma ICORating.com non avrebbe dichiarato agli utenti finali che si trattava di recensioni e analisi pagate, quindi redatte a scopo promozionale. Tali report sono stati poi pubblicati attraverso i social media, amplificando ulteriormente l’esposizione pubblicitaria non dichiarata.
ICORating.com, dovrà ora sborsare i 100.572 USD ricevuti, pagare 6.426 USD di interessi e pagare una multa pecuniaria pari a 162.000 USD.
Lo U.S. SEC, nel verbale emesso nei confronti della piattaforma di ICO rating, intima la stessa a versare 201.748,5 USD entro 10 giorni dalla ricezione del verbale alla Tesoreria di stato degli Stati Uniti d’America.
ICORating.com, dovrà versare quanto resta in quattro rate di uguale importo (16.821,38 USD). La prima scadenza è fissata al 30 settembre 2019, il secondo versamento andrà fatto entro il 31 ottobre, il terzo entro il 30 novembre e il quarto entro il 31 dicembre che dovrà prevedere anche gli interessi nel frattempo maturati.
Secondo lo U.S. SEC, ICORating.com avrebbe violato la sezione 17(b) del Securities Act del 1933 e sue successive modificazioni, che recita:
“pubblicare, pubblicizzare, far circolare qualsiasi avviso pubblicitario riguardante un servizio di investimento, senza rivelare di aver ricevuto un compenso per tale pubblicizzazione”.
I fatti contestati risalgono al periodo che va dal mese di dicembre 2017 al mese di luglio 2018, cioè al culmine del boom delle ICO e nella sua conseguente fase calante.
Il reato amministrativo contestato, riguarda solo la parte di utenti che arrivava dagli Stati Uniti d’America, ma che lo U.S. SEC ha considerato rilevante. E contesta anche il fatto che le somme erano riportate in dollari USA, rafforzando così l’idea che l’offerta pubblicitaria fosse rivolta a un pubblico statunitense.
Al momento ICORating.com non ha risposto pubblicamente alle accuse mosse dallo U.S. SEC, sui canali social e sul sito web non sono presenti comunicati ufficiali riguardo al fatto contestato.
E non è detto che la società emetterà un comunicato stampa pubblico.
La sede principale della società è in Russia a San Pietroburgo si legge nel verbale dello U.S. SEC, ma ha più sedi secondarie a New York e ad Amsterdam e anche a Singapore.
Difficile per ora dire se ICORating.com intende pagare la sanzione, potrebbe anche chiudere gli uffici negli USA e innescare una battaglia legale attraverso la quale le autorità americane proveranno a ottenere i quasi 300 mila dollari della sanzione.
Tuttavia questa strada sembra molto in salita e potrebbe richiedere anni prima che si giunga a una conclusione certa e definitiva.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.