Il Regno Unito avvia le trattative commerciali con gli USA, il post Brexit dovrebbe fruttare +3,4 miliardi di GBP. Ma è davvero così?
Il Regno Unito si impegna su due tavoli di trattativa commerciale, da un lato prosegue il braccio di ferro con l’Ue e dall’altro lato Boris Johnson prova ad avvicinare gli USA che si trovano dall’altro lato dell’Atlantico.
Il governo Boris ha delineato gli obiettivi di negoziazione con gli USA in vista dei prossimi colloqui con gli Stati Uniti. Johnson nutre grandi speranze nei confronti di questo accordo e in fondo non potrebbe essere diversamente, da qualche parte deve spuntare fuori una scialuppa di salvataggio per il rilancio dell’economia UK post Brexit.
Secondo le stime del governo britannico l’accordo commerciale con gli USA dovrebbe portare ad un foraggiamento dell’economia di circa 3,4 miliardi di sterline.
La domanda che non pochi britannici si stanno ponendo, ed anche gli analisti si pongono, è a chi gioverà davvero l’accordo commerciale UK – USA?
Tra i punti da discutere c’è un accordo sul Servizio sanitario nazionale britannico, a quanto pare l’intenzione sarebbe quella di trasformarlo sul modello americano con l’arrivo nel Regno Unito delle società di assicurazione medica.
Poi l’accordo sui prodotti alimentari e sul benessere degli animali. Ricordiamo che i cittadini Ue si opposero al TTIP con gli USA perché avrebbe permesso l’ingresso in Europa di cibi sottoposti a meno controlli di qualità.
Poi c’è il capitolo economia digitale, dove gli USA minacciano chiunque si permetta di introdurre una web tax contro le sue imprese dell’IT.
Insomma, così delineato lo scenario sembra apparentemente tutto a favore degli USA. Del resto, per quanto il Regno Unito abbia il suo Commonwealth, appare molto piccola nei confronti dell’economia statunitense e del suo potere d’influenza.
Sul fronte opposto l’accordo commerciale UK – UE che appare tutt’altro che in discesa. Le schermaglie che precedono l’inizio vero delle trattative lasciano intendere che sia il Regno Unito che l’Unione Europea ne usciranno con qualche ammaccatura.
Michel Barnier è infatti disposto a stringere un accordo di libero scambio con i britannici, ma solo a patto che loro siano disponibili a rispettare gli standard e le regole europee, ovvero, proprio quelle che con la Brexit hanno inteso liberarsi.
Ma del resto l’Unione Europea è questa. Lo si è visto con le trattative nel già citato TTIP e nelle trattative poi proseguite tra UE e Canada dopo il fallimento del Trattato che includeva anche gli USA.
Boris Johnson dal canto suo ovviamente non ci sta e più volte ha fatto sapere che lotterà per liberarsi delle regole dell’Ue.
Per quanto il Regno Unito possa tentare di liberarsi dell’Unione Europea, non potrà mai dimenticare di essere dipendente da buona parte dell’economia europea. Sia dal punto di vista dell’export che dell’import, beni e servizi transitano principalmente attraverso la Manica nei due sensi.
Come potrà il Regno Unito rinunciare allo scambio economico con i Paesi dell’Unione Europea?
L’accordo con gli USA appare più come una scialuppa di salvataggio, che un reale beneficio per i britannici. Il rischio è che sia da una parte (UE), che dall’altra (USA), i britannici dovranno sottostare a condizioni spiacevoli.
Il post Brexit per il Regno Unito è appena iniziato.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.