Green Economy. La cancelliera Angela Merkel annuncia piano tedesco da 100 miliardi di euro di investimenti entro il 2030. Impronta zero entro il 2059.
Mentre nelle principali capitali e città del mondo si svolge l’ormai consolidato sciopero per il clima, la Germania di Angela Merkel annuncia il nuovo piano di green economy della locomotiva industriale d’Europa.
Un maxi piano di investimenti pro clima da 100 miliardi di euro da impegnare entro il 2030.
Il piano illustrato dal ministro delle Finanze Olaf Scholz prevede una “cura d’attacco” da 54 miliardi di euro entro il 2023 per favorire la transizione energetica dell’industria tedesca e proteggere così il clima. In seguito gli investimenti statali aumenteranno fino a 100 miliardi.
Obiettivo, approvvigionarsi di energia elettrica da fonti rinnovabili per almeno il 65% entro il 2030.
Anche la Banca europea degli investimenti finanzierà solo progetti industriali green nei prossimi anni.
“Oggi non viviamo in un mondo sostenibile”, queste le parola della Cancelliera durante la conferenza stampa di presentazione del pacchetto di misure pro clima tedesco.
Non è stato semplice, il parlamento tedesco è giunto alla legge dopo una maratona notturna.
Questo nuovo piano ci riprova, dopo che il precedente varato nel 2007 non aveva raggiunto l’obiettivo del 40% di riduzione delle emissioni entro il 2020. Adesso la Germania alza l’asticella e tenterà di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030. L’obiettivo finale è diventare a impronta zero entro il 2059.
La Germania quindi è seriamente impegnata nel rispettare gli Accordi di Parigi del 2015.
Il governo tedesco non userà il deficit per finanziare il piano pro clima, ma si baserà su fondi già disponibili. Verrà inoltre introdotta una tassa progressiva su benzina e diesel da 3 centesimi a partire dal 2021, che salirà a ben 10 centesimi al litro negli anni successivi.
Le giovani generazioni guidate da Greta Thunberg toccano il cuore e le coscienze dei politici, ma anche di grandi imprenditori miliardari.
Jeff Bezos, uno dei più ricchi uomini del pianeta e proprietario della sua creatura Amazon, ha annunciato che la sua azienda è impegnata nel rispettare gli Accordi di Parigi e che riuscirà a raggiungere gli obiettivi con 10 anni di anticipo.
In particolare Amazon, che ha anche una sua rete di consegna dei pacchi, comprerà ben 100 mila furgoni elettrici prodotti dalla società automotive Rivian di proprietà della Ford.
Bezos vuole raggiungere una autonomia energetica e emissioni zero della sua azienda entro il 2040.
Una iniziativa personale della sua azienda, in contro tendenza rispetto a quanto fatto dal governo statunitense che con il presidente Donald Trump non ha firmato l’Accordo di Parigi, firmato invece dalla Cina.
Prosegue intanto il Global Climate Strike che durerà fino al 27 settembre in oltre 150 Paesi. Dal Sudafrica, all’Australia, fino negli Stati Uniti dove, a New York, si trova Greta Thunberg giunta dall’Europa a bordo della barca a vela Malizia II messa a disposizione da Pierre Casiraghi.
Greta ha avuto modo di parlare a tu per tu con il Segretario generale dell’Onu, il portoghese Antonio Guterres.
Le nuove generazioni saranno “inarrestabili” dice Greta e chiede a tutti di unirsi “dietro la scienza”, affermando implicitamente che il cambiamento climatico, l’emergenza ambientale che viviamo, non è una invenzione ma un fatto scientificamente provabile. E sarà proprio l’apporto indispensabile della ricerca scientifica e della tecnica a cambiare le sorti del nostro pianeta, ma ciò non potrà avvenire senza l’umanità tutta: green economy.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.