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Fitch. Il debito dei governi vale l’80% del Pil globale

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jan 28, 2019, 09:41 GMT+00:00

Il debito dei governi vale l'80% del Pil globale, lo dice l'agenzia di rating Fitch nel nuovo report. Nel 2019 si tornerà a parlare di debito sovrano.

debito dei governi

L’agenzia di rating Fitch pubblica il nuovo Global Government Debt Chart Book in cui mette a nudo la realtà delle economie dei Paesi. Il debito pubblico globale ammonta a 66 mila miliardi di dollari USA al 2018, che equivalgono all’80% del Pil di tutti i paesi messi insieme.

Una verità di cui si parla poco, centrati come siamo sul debito italiano non vediamo che un paese come gli USA ha un debito pubblico che da solo vale dieci volte il debito pubblico di Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna messi insieme.

Fitch registra che gli Stati Uniti d’America, dal 2012 a oggi, hanno incrementato il loro debito pubblico da 15,2 miliardi di dollari a 21,9 miliardi, che significa il +44% in sei anni.

Cifre da capogiro se confrontate con le norme assai restrittive che l’Unione Europea si è data e che applica ai suoi paesi membri.

Ma è anche vero che gli USA hanno molte aziende dislocate nei paesi in via di sviluppo.

Debito pubblico globale il doppio rispetto al 2007

Da notare che il debito pubblico, rispetto al 2007, si è ingrossato quasi del doppio nonostante la crisi finanziaria che ha colpito duramente le economie di molti paesi industrializzati e non.

Il responsabile dei rating sovrani dell’agenzia Fitch, James McCormack, parlando alla Cnbc ha affermato che:

“I livelli del debito pubblico sono alti, lasciando molti paesi posizionati male per la stretta finanziaria, mentre i tassi di interesse globali iniziano a muoversi più in alto”.

In altre parole, a causa dell’alto indebitamento di molti stati, se dovesse esserci una nuova crisi, molte economie nazionali resterebbero praticamente strozzate dai tassi di interesse che gli investitori richiederebbero per finanziare con altro debito, quello già esistente.

Il debito per ogni dollaro prodotto

Un debito così alto, all’80% del Pil globale, significa che per ogni dollaro prodotto, i governi si indebitano per 80 centesimi di dollaro.

Potrebbe risultare difficile, in una condizione di crisi, riuscire a rifinanziare il debito se i margini di manovra sono così stretti.

Il debito dei mercati emergenti

Dal 2012 al 2018 il debito dei paesi emergenti è salito del 50%, da 10 mila miliardi a 15 mila miliardi di dollari, secondo il Global Government Debt Chart Book di Fitch.

Medio Oriente e Nord Africa, insieme, hanno aumentato il debito del 104%; mentre l’Africa subsahariana del 75%. Va anche sottolineato, però, che queste regioni geografiche hanno solo 1 trilione di dollari di debito ciascuna.

Il debito sovrano nel 2019: previsioni

La qualità del credito si è deteriorata notevolmente in questi ultimi anni, in particolare nei mercati emergenti. Il rating medio è stato valutato da Fitch BB+, che è il più basso dal 2005.

Secondo McCormack, nel 2019 si tornerà a parlare di debito sovrano, a causa “dell’inasprimento delle condizioni di finanziamento sovrano, le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime e gli sviluppi politici e geopolitici”.

Inoltre, fa notare McCormarck, l’economica globale in fase di rallentamento, “potrebbe riportare in primo piano le preoccupazioni fiscali, in particolare viste le elevate posizioni di partenza rispetto al debito pubblico”.

Il caso del debito pubblico degli USA

Il debito pubblico degli USA è aumentato decisamente tra il XX e il XXI secolo.

Durante l’era dell’ex Presidente George W. Bush, il debito era all’85% (10,6 trilioni); salito all’88% (19,9 trilioni) durante i mandati presidenziali di Barack Obama, aumentato del 10% in due anni durante il mandato di Donald Trump.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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