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Deutsche Bank, piano di ristrutturazione: in 3 anni fuori 18 mila dipendenti

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jul 8, 2019, 08:06 GMT+00:00

Deutsche Bank, pubblicato il piano di ristrutturazione: in 3 anni fuori 18 mila dipendenti per rifondare la banca tedesca a partire dalle fondamenta.

Deutsche Bank

Il preannunciato piano di ristrutturazione della Deutsche Bank è ora ufficiale, la banca tedesca ridurrà drasticamente le sue attività di investimento, ridurrà significativamente i costi e taglierà circa 18 mila posti di lavoro entro il 2022.

Tra gli interventi di fuoriuscita si annovera l’exit dal Global equity, la riduzione dell’attività Corporate e di investment banking.

Stimate perdite per 2,8 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2019, che saliranno a 7,4 miliardi di euro a seguito dell’operazione di ristrutturazione.

Non è previsto un aumento di capitale a sostegno dell’operazione, la Deutsche Bank userà le sue riserve di denaro per sostenere il piano, infatti, ridurrà il livello minimo di patrimonio Cet1 al 12,5% in accordo con le autorità di vigilanza.

Probabilmente Asia e Pacifico sono le aree che maggiormente risentiranno della ristrutturazione, secondo l’agenzia di stampa italiana Ansa.it, nelle sedi della Deutsche Bank di Hong Kong c’è già chi sta preparando gli scatoloni per andare via.

Deutsche Bank. Le parole del CEO Christian Sewing

Tra i numerosi comunicati stampa emessi dalla banca tedesca, spicca la lettera del CEO Christian Sewing, il quale ricorda come a maggio aveva preannunciato il significativo cambio di rotta che la banca si apprestava a pianificare e “quel giorno è arrivato”.

Nel comunicato Sewing si dice rammaricato del fatto che la profonda ristrutturazione della banca avrà “impatto su alcuni di voi” (cioè su 18 mila dipendenti).

“Tuttavia, non abbiamo altra scelta che affrontare questa trasformazione in modo decisivo. Solo così potremo rendere ancora una volta la Deutsche Bank una banca leader”.

Sewing considera ciò che sta accadendo una vera e propria fase di ricostruzione della banca, una ristrutturazione che parte dalle fondamenta quindi.

Cosa prevede il piano di ristrutturazione della Deutsche Bank

Sono otto i punti principali del piano di ristrutturazione del colosso bancario tedesco, che così possiamo riassumere:

  1. Creazione di una Corporate Bank come quarta divisione aziendale, che sarà composta dalla Global Transaction Bank e dall’attività bancaria commerciale tedesca.
  2. Fuoriuscita dall’attività di compravendita dei titoli azionari, riduzione della quantità di capitale usata dall’attività di vendita e negoziazione a reddito fisso.
  3. Restituzione di 5 miliardi di euro di capitale agli azionisti a partire dall’anno 2022, che sarà facilitata da una nuova Capital Release Unit (CRU), a cui la banca trasferirà un capitale iniziale di 288 miliardi di euro, corrispondenti a circa il 20% dell’esposizione a leva di Deutsche Bank.
  4. Il finanziamento della ristrutturazione avverrà attraverso risorse esistenti incluso il mantenimento di un coefficiente minimo di capitale primario di classe 1 pari al 12,5%. Non sarà necessario raccogliere capitali aggiuntivi.
  5. Per quanto riguarda il coefficiente di leva finanziaria della banca è previsto in aumento al 4,5% nel 2020 e di circa il 5% dal 2022.
  6. Riduzione dei costi rettificati entro il 2022 di circa 6 miliardi di euro, portando i costi a 17 miliardi di euro, con una riduzione di un quarto dell’attuale base dei costi.
  7. Obiettivo per il 2022, ritorno sull’equity tangibile dell’8%.
  8. Investire 13 miliardi di euro in nuove tecnologie entro il 2022, per promuovere l’efficienza e migliorare i prodotti e servizi offerti alla clientela.

Una nuova leadership a condurre il cambiamento

Non cambiano solo i nomi, cambia la struttura stessa di gestione della banca. A partire dal primo agosto la banca avrà una nuova struttura di gestione per garantire la migliore connessione possibile tra il team e gli altri livelli gestionali della banca.

Titolo Deutsche Bank in Borsa

I mercati premiano la ristrutturazione e il taglio di 18 mila posti di lavoro con un +1,60%.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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