Coronavirus Europa e il doppio approccio economico: tutto chiuso o immunità di gregge. Il 'modello Wuhan' e il modello Boris Johnson'.
“Molte famiglie perderanno i loro cari” ha detto Boris Johnson alla nazione parlando della strategia del governo britannico per contrastare il virus Sars-CoV-2. La strategia è quella dell’immunità di gregge, che passa per il contagio di almeno il 60% della popolazione.
Forse a Boris Johnson gli scienziati inglesi non hanno detto che il 10% dei malati di Covid-19, anche se non muoiono tutti, vanno comunque in terapia intensiva.
Tralasciando questo aspetto medico (ed etico), da un punto di vista economico crudelmente la scelta di Johnson potrebbe funzionare. La sua non è una scelta sanitaria, va precisato, ma economica.
Come combattiamo l’Ecovirus, come lo ha definito Andrea Ferretti su Teleborsa?
Con due approcci:
E gli approcci qui sinteticamente presentati hanno due effetti diametralmente opposti.
Si blocca tutto, non solo le persone ma anche l’attività produttiva del Paese con le conseguenze che l’Italia sperimenta sulla sua pelle in queste settimane, e che prima di noi ha sperimentato la Cina.
A rischio ci sono particolarmente le piccole imprese, che a causa delle restrizioni patiscono il blocco parziale o totale della propria attività e non hanno “capitali ombrello” in cassa. In questo caso si rischia la crisi di cassa, cioè l’impossibilità di comprare le materie prime per trasformarle in prodotti finiti da rivendere o l’acquisto delle merci da rivendere: l’impresa così fallisce.
Il rischio è l’avvitamento perché se numerose imprese, addirittura strategiche in alcuni ambiti, falliscono a catena per crisi di cassa, non ci saranno solo molti disoccupati per strada ma anche il blocco del Paese non più capace di rifornirsi dei beni necessari: crisi sistemica grave.
Per scongiurare tale rischio il Governo italiano proprio oggi, domenica 15 marzo, renderà noti i dettagli del decreto economico d’urgenza con cui stanzierà i primi 15 miliardi di euro sui 25 previsti, per affrontare ogni emergenza e scongiurare gli scenari economici più nefasti. Scenari che potrebbero gettare l’Italia nell’umiliante sudditanza per anni, come è avvenuto nel 2015 per la Grecia.
La vita continua come prima, in pratica si tratta il nuovo coronavirus alla stregua di un normale virus influenzale stagionale: se qualcuno si ammala resta a casa per qualche giorno, se l’ammalato è più grave va in ospedale.
Il metodo Boris Johnson mira alla continuità produttiva, evita che l’Ecovirus funga da colpo di grazia ad una economia già provata da scenari economici internazionali e nazionali non brillanti.
Si procede incuranti delle vittime che ci saranno. Tuttavia si potrebbe obiettare che anche la cura delle persone e la morte di alcune sono un costo economico per la società, ed è vero. Ma Johnson lo ha previsto e per questo ha presentato in parlamento un piano straordinario da 30 miliardi di sterline che serviranno sia per l’emergenza sanitaria che per gli inevitabili (anche con questo metodo) effetti collaterali sull’economia.
Johnson ha scelto di usare la sua “potenza di fuoco” per il tutto aperto, per creare un vantaggio economico rispetto all’Unione Europea (dove si applica il tutto chiuso), così, ipotizziamo, da utilizzarlo in sede di trattativa dell’accordo commerciale post-Brexit.
Etica o non etica? Questa è la scelta, a fin di vantaggio competitivo sugli altri.
Le imprese italiane sono abituate a contare sulle banche prestatrici di denaro e per questo, in molti casi, non creano un fondo di riserva societario su cui contare in tempi di crisi.
Sarà bene, per il futuro, pensare a creare mese dopo mese un fondo di riserva aziendale da cui attingere durante le crisi sistemiche. Un Paese si rafforza anche così.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.