Il cambio euro dollaro cerca di riprendere terreno dopo aver toccato il minimo giornaliero 1,0830 nella sessione asiatica di venerdì.
Il prezzo dell’euro dollaro risale sopra 1,0850 durante la sessione europea di venerdì, con l’EURO che si è temporaneamente indebolito rispetto al dollaro americano a causa dell’escalation delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea. Le politiche tariffarie aggressive adottate da entrambi i lati hanno alimentato l’incertezza economica, mettendo sotto pressione la valuta comune.
Giovedì sera, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha minacciato di introdurre una tariffa del 200% sulle importazioni di vino, cognac e altri alcolici dall’Europa, una mossa che arriva in risposta al piano dell’Unione Europea di imporre tariffe sul whisky e altri prodotti statunitensi a partire da aprile. Le misure tariffarie sui prodotti come l’acciaio e l’alluminio, già in vigore, hanno spinto l’UE a rispondere con nuove misure, e questo aumento delle tensioni commerciali ha avuto un impatto diretto sul sentiment del mercato, facendo scendere il fiber.
Le dichiarazioni del presidente della Bundesbank e decisore della Banca Centrale Europea, Joachim Nagel, hanno intensificato le preoccupazioni riguardo agli effetti economici delle tariffe. Lo stesso ha avvertito che l’imposizione di tariffe sulle merci tedesche da parte degli Stati Uniti potrebbe spingere la Germania, la più grande economia dell’Eurozona, in una nuova recessione. Il suo avvertimento sottolinea i timori che l’Europa possa trovarsi di fronte a una crescita più debole a causa delle misure protezionistiche. La Germania, con la sua forte dipendenza dalle esportazioni, potrebbe essere tra i paesi più colpiti da una guerra commerciale a lungo termine con gli Stati Uniti.
D’altra parte, il dollaro americano potrebbe affrontare difficoltà a causa di segnali di rallentamento economico negli Stati Uniti. I dati economici più deboli e l’incertezza legata alla politica monetaria della Federal Reserve potrebbero limitare il ribasso del fiber.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,0893, in rialzo dello 0,38% ed in pieno tentativo di pull-back LONG del livello annuale 1,0877 che, se confermato, porterebbe i tori a riprendere la loro pressione sull’euro dollaro, mettendo nel mirino il livello annuale 1,0955, il cui superamento porterebbe il fiber a poter raggiungere il livello psicologico 1,1000.
Viceversa, una chiusura sotto il supporto 1,0850, getterebbe le basi per un inizio correzione SHORT, con il livello chiave 1,0800 e il livello annuale 1,0773 a rappresentare i primi principali obiettivi ribassisti.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.