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Borsa di Milano e Btp-Bund reagiscono alle parole di Moscovici sulla manovra italiana

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Nov 27, 2018, 09:52 GMT+00:00

Pierre Moscovici tende la mano all'Italia e lascia la porta aperta: 'le sanzioni sono sempre un fallimento'. Anche Salvini e Di Maio si aprono e cercano una soluzione: la manovra va cambiata. Leggi quali le soluzioni previste per "accontentare" l'Europa.

Borsa di Milano

Dopo la ottima giornata di ieri la Borsa di Milano è timida questa mattina, il FTSE MIB guadagna lo 0,25% rispetto al balzo di ieri generato dalle buone notizie giunte dal vertice di sabato sera tra i vertici della Commissione UE e il governo italiano. Ieri anche lo spread è sceso decisamente sotto i 300 punti base portandosi a 280 punti, questa mattina il differenziale tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni ha ripreso a salire e al momento è a 290 punti base.

Intanto il governo studia una rimodulazione della manovra economica 2019 per ridurre il deficit dal 2,4% al 2,2%, con un taglio delle risorse, precedentemente previste, pari a 3,6 miliardi di euro.

Moscovici: ‘per l’Italia la porta resta aperta’

Da Parigi, Pierre Moscovici usa parole di amicizia nei confronti dell’Italia, parla di una porta che resta aperta e di una mano tesa verso il raggiungimento di una soluzione condivisa. Perché, afferma, “penso che le sanzioni siano sempre un fallimento”.

E poi aggiunge: “Sono sempre stato un commissario favorevole alla flessibilità, aperto al dialogo tra Roma e Bruxelles, legato a un’Italia che rimanga al centro della zona euro”.

Quindi lo sforzo è quello di trovare una soluzione che sia accettabile per gli italiani e allo stesso tempo per la zona euro. Ma come questo sarà possibile?

Rinvio del reddito di cittadinanza

I fondamentali della manovra economica italiana li conosciamo, sono due le voci di bilancio che farebbero spendere di più e quindi che creerebbero maggior deficit: reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni a ‘quota 100’.

Non ci sono soluzioni per il governo giallo-verde, è qui che deve intervenire.

Una delle ipotesi allo studio è il rinvio del reddito di cittadinanza, che entrerebbe in vigore solo a giugno e non più nei primi tre mesi del 2019 come inizialmente promesso.

Per quanto riguarda le pensioni a Quota 100, bisogna restringere la platea che ne potrà usufruire.

Questo quanto emerge dal vertice di governo che si è svolto ieri sera a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

Più risorse per gli investimenti

Una delle ipotesi al vaglio del governo è lo spostamento dello 0,2% del Pil dal reddito di cittadinanza e dalla riforma delle pensioni, verso gli investimenti. Quattro miliardi di euro in più per gli investimenti, necessari al paese, che potrebbero bastare anche all’Europa.

In alternativa quelle risorse potrebbero essere destinate alla riduzione del deficit.

Ora si attendono le relazioni tecniche del ministero dell’economia per quantificare con esattezza quali sono le spese effettive per finanziare i due punti cardine del patto di governo giallo-verde. Dai calcoli si spera che resti qualcosa per ricollocare i fondi non usati, nella voce investimenti.

Salvini e Di Maio reagiscono

Il vicepremier Salvini si apre al dialogo con l’Europa e dice di non volersi “impiccare agli zero virgola” ed è quindi disponibile a tagliare il deficit per togliere alibi all’Europa ed evitare che ci sia un no pregiudiziale da parte degli altri membri e della Commissione UE.

Dal Movimento 5 Stelle tranquillizzano la base degli elettori e affermano che un decreto arriverà entro Natale, anche se a questo punto non si sa quale sorpresa conterrà.

Dalle parole ai fatti

La Commissione UE vuole fatti, questo è quello che ha detto Conte ai capi di partito della coalizione giallo-verde. Bisogna tagliare non a parole, ma stilando una nuova bozza della manovra da inviare a Bruxelles quanto prima.

Probabilmente un Consiglio dei ministri potrebbe essere programmato già per mercoledì 28 novembre, così da inviare il nuovo documento di economia e bilancio prima dell’Eurogruppo del 3 dicembre.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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