Mercato azionario poco sotto ai massimi dal 2008. Analisi tecnica e livelli aggiornati sui i 10 titoli italiani più capitalizzati, a 5-10 giornate almeno.
Le quotazioni dell’indice italiano FtseMib hanno chiuso venerdì scorso con una flessione del -0.45% su base settimanale, a quota 27.745. La flessione è scattata subito dopo il raggiungimento dei nuovi massimi dell’anno a quota 28.109. Si tratta del secondo picco settimanale più alto da gennaio dell’anno scorso, quando furono raggiunti i 28.212 punti. Sopra a questi livelli, il mercato tornerebbe su territorio di prezzo che non si rivedono dal 2008.
La delicata fase attuale dell’oscillazione, a ridosso delle resistenze di lungo termine, si riflette sui titoli più capitalizzati, che stanno evidenziando da alcuni giorni segnali piuttosto contrastanti anche all’interno dei medesimi comparti. Riteniamo opportuno effettuare un aggiornamento allo scenario tecnico per le prossime 5-10 giornate sui 10 titoli maggiori.
Cominciamo dai tre che hanno fornito il segnale tecnico più recente, proprio con la chiusura di venerdì scorso: STM, Enel e Stellantis.
STM è calata leggermente del -0.41% a quota 43.205. Fissiamo i nuovi supporti per la settimana entrante a 42.98/43.11 e a41.66/41.92. Le proiezioni sono rialziste fino a 46.44. Il segnale tecnico è long da prezzi non superiori a 43.46.
Enel è salita venerdì fino a 5.931, guadagnando un +1.56%. Le proiezioni aggiornate indicano obiettivi a 6.17 e 6.27. I supporti si trovano adesso a 5.80/83 e 5.62/65. Il segnale tecnico è long solo su ritorni a 5.870.
Stellantis invece ha chiuso la settimana in calo del -0.66%, a 15.944. Le aspettative sono di recupero, ma limitate al raggiungimento della prima resistenza “utile”, posta a 16.350; dopodiché sarà necessario attendere segnali. I supporti si trovano in avvio di settimana a 15.632/684 ed a 15.388/432. Il segnale tecnico è long solo su discese a 15.756.
Gli altri temi che forniscono tuttora indicazioni rialziste sono Ferrari, Generali e Intesa. Su Ferrari (last 252.1; +0.16%) dobbiamo rivedere la disposizione dei supporti per la settimana entrante. Il primo è posto adesso a 250.0 ed il principale a 247.8/248.4. I margini operativi attuali sono molto stretti e legittimano solo un’operatività da breve/brevissimo periodo, in acquisto da supporti a resistenza. La resistenza è posta a 256.4. Sarà necessario effettuare una revisione al quadro tecnico dopo il raggiungimento di 256.4, come pure dopo l’eventuale cedimento di 247.8.
Generali (last 19.095; +0.03%) punta ad estendere il rialzo fino a 19.780 e 20.06. I supporti aggiornati per la settimana entrante si trovano a 18.95 e 18.76/79. Il titolo è ancora tecnicamente acquistabile su riavvicinamenti ai supporti.
Intesa (last 2.4695; -0.80%) conferma uno scenario rialzista fino a 2.6210. E’ necessario aggiornare la disposizione dei supporti a sostegno del segnale, che si trovano adesso a 2.4410/4495 ed a 2.4120/4200. Tecnicamente è ancora acquistabile sulle debolezze.
Tutti i segnali tecnici rialzisti descritti verrebbero rinnegati dall’eventuale rottura dei supporti principali sui singoli titoli, confermata con una chiusura daily.
Passiamo adesso ai titoli che stanno invece fornendo indicazioni ribassiste: CNH, ENI, Tenaris e Unicredit. CNH Industrial (last 13.105; -1.35%) punta ad un allargamento del ribasso in corso fino a 12.13. Le resistenze si sono abbassate rispetto alla scorsa settimana, portandosi a 13.20/23 e 13.59, punti di probabile ripiegamento in caso di recuperi.
Su Eni (last 13.766; +1.34%) è necessario rivedere la disposizione delle resistenze per la settimana entrante, poste adesso a 13.780 e 14.020/050. Il segnale ribassista è ancora attivo, ma con obiettivi da aggiornare a 13.464 e 13.232. Passiamo a Tenaris, (last 13.050; -0.42%). Anche in questo caso si sono abbassate le resistenze, portandosi a 13.170/200 e 13.380/415. Il segnale ribassista è ancora attivo, ma limitato adesso al raggiungimento del supporto/target posto già a 12.820, dopodiché dovremo attendere segnali.
Concludiamo con Unicredit (last 19.528; +0.48%). Le proiezioni puntano ad un target ribassista posto a 18.056. E’ possibile un aumento della volatilità nella prima parte della settimana entrante, per cui aggiorniamo le resistenze a 19.720 e 20.170/20.200, punti di probabile ripiegamento in caso di recuperi.
Tutti i segnali tecnici rialzisti descritti verrebbero rinnegati dall’eventuale rottura delle resistenze principali sui singoli titoli, confermata con una chiusura daily.
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