Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano sotto i 70 dollari, mentre il gas naturale si avvicina ai 3,5 dollari e rischia di fare la fine di Icaro, ancora una volta.
Il prezzo del petrolio greggio WTI non inverte tendenza e continua a mantenersi sotto i 70 dollari, confermando i tentativi di ritracciamento sull’area laterale tra i 68 e i 69,5 dollari al barile.
Gli analisti prevedono che l’equilibrio tra domanda e offerta potrebbe rimanere sfavorevole nel 2025, anche con i tagli alla produzione dell’OPEC+. La domanda inferiore alle attese all’inizio di dicembre ha contribuito a rafforzare le incertezze del mercato rispetto al petrolio texano.
Il prezzo del gas naturale ha invece subito un netto rialzo sopra la resistenza di 3,35 dollari e sta adesso avvicinandosi all’ambizioso obiettivo di 3,5 dollari. Su questo target occorrerà prestare particolare attenzione, per scongiurare nuovi ritracciamenti causati dalle pressioni di vendita.
Precisamente, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 69,54 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,455 dollari.
Poco da aggiungere sul prezzo del petrolio greggio WTI rispetto alle previsioni degli scorsi giorni, che hanno visto una conferma dell’arretramento dopo il test dei 71,3 dollari al barile. Come atteso, il ritracciamento è stato limitato dall’ingresso nella fascia laterale che parte dai 69,5 dollari e si estende al ribasso fino al supporto intermedio più rilevante a 68 dollari.
Per la chiusura settimanale di domani, non si escludono ulteriori tentativi di ripresa, ma le fluttuazioni di prezzo non dovrebbero spingersi troppo oltre i 70,5 dollari. Una chiusura weekly intorno a questo target potrebbe permettere al petrolio greggio di terminare l’anno sopra la fascia dei 70 dollari, nell’assetto più adatto per una ripresa durante il 2025.
Il prezzo del gas naturale, invece, potrà tentare un nuovo test della resistenza a 3,5 dollari. Si tratta del livello rialzista principale, sfiorato a più ripresa ma mai testato a dovere. Nello scenario in cui il prezzo del gas naturale dovesse reggere alla pressione ribassista su questi massimi relativi, la commodity potrebbe riuscire nell’impresa di stabilizzarsi su questa resistenza per puntare a nuovi e più ambiziosi rialzi nei prossimi mesi.
Se invece la pressione ribassista dovesse acuirsi nuovamente sulla soglia critica dei 3,5 dollari, allora potremmo attenderci nuovi ribassi sulla scia di quelli osservati nei precedenti tentativi di allungo. Questa ipotesi mi pare la più plausibile, con arretramenti innanzitutto verso il primo supporto intermedio di 3,335, e poi giù per gradini fino ai 3,2 dollari.
Per uno sguardo a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico. È inoltre possibile seguire la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime notizie economiche e analisi tecniche.
Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.