Una sintesi delle previsioni economico-finanziarie per il 2020 e per il decennio che verrà. Suggerimenti per stendere una mappa degli investimenti.
Non è iniziato solo un nuovo anno, il 2020, è iniziato un nuovo decennio. Siamo al termine del primo ventennio del nuovo millennio (perdonate il gioco di parole) e siamo agli inizi degli anni ‘20, indicando non quelli del Novecento, ma quelli del Secondo Millennio: già dovremmo entrare in questa nuova ottica e vedere il decennio che inizia come un periodo di opportunità economiche e finanziarie.
Quindi, quali previsioni economico-finanziarie per il 2020 e per il decennio appena iniziato? Nessuna pretesa di fare analisi tecniche, ma solo riflessioni che possano aiutare a capire la direzione.
L’articolo si divide in due parti, nella prima le previsioni sul 2020 e nella seconda uno sguardo al decennio che sarà.
Il 2020 è iniziato con una accelerazione della crisi USA-Iran, dalle conseguenze apparentemente imprevedibili. Trump ha voluto punire l’Iran per l’aggressione all’ambasciata statunitense in Iraq e lo ha fatto colpendo dove mai i predecessori avevano osato prima: uccidere il numero due dell’Iran, il generale Quasam Soleimani. Questi è l’uomo dietro le principali attività anti-USA nel Medio Oriente degli ultimi venti anni.
Da tenere d’occhio la risposta dell’Iran e la contro risposta degli USA, ma l’ipotesi di una guerra vera e propria è da escludere. Piuttosto l’attacco di Trump è strategico, per “movimentare l’economia” statunitense nell’anno delle presidenziali che negli USA è, statisticamente, meno attivo perché le imprese frenano gli investimenti in attesa che arrivi il nuovo presidente (fonte: Il Sole 24 Ore).
Qui bisognerà tenere sotto stretta osservazione il prezzo del petrolio.
Non sembra vero eppure pare che davvero il 15 gennaio prossimo USA e Cina firmeranno un primo accordo che porterà all’armistizio, se non alla vera pace commerciale tra le due potenze mondiali.
Un accordo che nasconde ancora dei lati oscuri e dei punti da chiarire, ma se davvero armistizio ci sarà, nel 2020 molte economie potranno tirare un sospiro di sollievo. In particolare le esportazioni tra i due Paesi, che hanno fortemente penalizzato molti comparti tra cui l’agricoltura americana e i prodotti tecnologici cinesi.
Non tutto è chiarito e il settore delle nuove tecnologie resterà un terreno di scontro tra i due stati. In ballo c’è il dominio delle telecomunicazioni, che oggi valgono più del dominio di un territorio geografico. Da qui l’embargo al 5G cinese da parte USA.
Il Regno Unito si appresta a lasciare l’Unione Europea entro il 31 gennaio 2020. In realtà da quella data entrerà in vigore un anno di transizione, che dovrebbe servire al Regno Unito per compiere tutti i processi interni necessari a scollegarsi effettivamente dall’UE dopo oltre 40 anni di permanenza.
Secondo molti analisti Boris Johnson chiede troppo al suo Paese, poco un anno per compiere la completa transizione del Regno Unito fuori dall’UE.
Intanto il prezzo della sterlina è tornato a livelli interessanti rispetto all’euro, ma l’incertezza è ancora ampia. Johnson non potrà ricostituire la dogana alla frontiera e con addirittura dazi sulle merci provenienti dall’UE, vorrebbe dire uccidere la sua di economia e non quella europea. L’accordo commerciale che Trump gli sta proponendo non è detto che basterà a Johnson per garantire sviluppo al nuovo Regno Unito post Brexit; e poi Trump potrebbe non esserci più tra soli 12 mesi.
Il Regno Unito del dopo UE è radioso? Forse per alcuni, per quelli che da questa uscita ci hanno già guadagnato, ma quanti sono? Probabilmente una minoranza del popolo britannico, mentre anche gran parte dei brexiter potrebbero accorgersi che poi, in fondo, stare con “mamma” UE non era poi così male.
Alla fine del mese di dicembre la Corte dei Conti ha pubblicato il suo rapporto sull’economia italiana nel 2020 e sulla tenuta dei conti pubblici in particolare. Rimandiamo all’articolo per un approfondimento e al documento in esso linkato per capire la situazione poco rosea del nostro Paese.
Come al solito la salvezza del Paese arriverà dalle azioni individuali dei singoli di buona volontà, più che da una azione comune che viene dalla politica e dagli attori principali che hanno maggiore peso sulle sorti economiche dell’Italia. La crisi italiana non è economica, questo è solo un sintomo della malattia la quale è ben più profonda.
È sotto gli occhi di tutti il record delle borse mondiali, Atene è stata la migliore di tutti ma anche la Borsa di Milano ha chiuso il 2019 in bellezza, mentre le previsioni per il 2020 del FTSE MIB sono da valutare.
Anche se una crisi dell’economia reale non sembra essere all’ordine del giorno, e neppure l’esplosione di una bolla finanziaria, vanno sempre approfondite le dinamiche profonde che sottostanno ad ogni settore in cui si investe. Serve ad evitare di trovarsi impreparati quando cambia il vento d’improvviso.
Secondo Investopedia la fine della guerra commerciale USA-Cina riporterà un po’ di fiducia e di sereno e farà tanto bene all’economia globale nel suo complesso. Anche se i dazi USA-UE resteranno in vigore, ahi! Noi.
“Nell’investire, dovremmo sempre essere pronti ad aspettarci l’inaspettato”, scrive Caleb Silver, Editor di Investopedia.
Azzardato vero voler fare delle previsioni sul prossimo decennio? Eppure è più forte di noi pensare cosa ci aspetta nei prossimi dieci anni e quali le opportunità da cogliere.
Ebbene proviamo l’azzardo.
Allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2029, facendo un resoconto veloce del decennio che sarà stato, diremo che: “Sì, è stato il decennio del Green Deal”.
Il decennio in cui la svolta verde riguarderà massicciamente l’industria, sostenuta tantissimo dall’avvento della Quarta rivoluzione industriale (Industria 4.0).
E sarà un bene per qualunque economia nazionale deciderà di intraprendere questo cammino di forti investimenti, perché la ricaduta benefica si farà sentire a lungo, sia sul piano dell’occupazione che sul ritorno economico al termine degli investimenti fatti.
Investire nella green economy conviene a tutti, anche a chi è tanto legato al petrolio perché la rotta è stata invertita e si punta alle energie rinnovabili, alla decarbonizzazione, alla riduzione dell’impronta dell’attività umana sull’ambiente. Ne va della sopravvivenza stessa dell’umanità e lo faremo già solo per l’istinto di conservazione che ciascuno di noi ha dentro di sé.
I sustainability bond di Intesa Sanpaolo sono solo un primo segnale che va in questa direzione. La Germania ha annunciato il suo piano di investimenti >da 100 miliardi per la decarbonizzazione e la Banca europea degli investimenti dal 2021 non finanzierà più progetti imprenditoriali che fanno uso di fonti fossili.
Trump fa il negazionista, ma la verità è che negli USA le imprese private fanno ciò che il loro presidente non vuole fare: danno una mano alla Terra che abitiamo.
In sintesi i ‘20 saranno gli anni:
Forse è ancora un po’ presto, ma verso la fine di questo decennio appena incominciato< i primi computer quantistici entreranno in servizio permanente effettivo presso i più grandi centri di ricerca e di calcolo del mondo. Dal prossimo decennio (gli anni ‘30) la supremazia quantistica ci farà buttare via una enorme quantità di server stipati nei data center di tutto il mondo.
Già perché già oggi una prova con un processore quantistico Google, ha portato quest’ultimo a compiere un test in 200 secondi, mentre il supercomputer della Nasa usato come competitor, dovrà impiegare i prossimi 10mila anni per portare a termine lo stesso test. Fate voi.
Buon ventennio.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.